Disabilità: Stefani (ministro), “costruire la vita della persona con la persona e la sua famiglia, rendendola finalmente protagonista”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“L’abitare è connesso ed è essenziale al tema del progetto individuale”. Lo ha detto il ministro per la Disabilità, Erika Stefani, questa mattina a Roma, a margine del primo convegno nazionale promosso dal Servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Cei dal titolo “Noi non loro”. La tavola rotonda a cui ha partecipato la titolare del dicastero è stata dedicata alle forme dell’abitare. “È stato un momento – ha commentato Stefani – di confronto e dibattito estremamente fruttuoso. Ci siamo confrontati con una platea che vive direttamente le questioni. Ritengo che la strada introdotta dalla legge delega è la migliore in primo luogo per creare un sistema, come quello previsto dalla norma, basato su un nucleo di valutazione multidimensionale e multidisciplinare, per costruire la vita della persona con la persona e la sua famiglia, rendendola finalmente protagonista”. In particolare sul tema dell’abitare per le persone con disabilità, la ministra ha aggiunto: “Nessuno ha una sua vita se non ha individuato qual è la sua casa e la sua casa sarà decisa da lui stesso, valutando i vari profili e le sfaccettature poiché il lavoro non è disgiunto dalla casa o dai sostegni. Nel Pnrr ci sono delle risorse destinate alla qualità dell’abitare. È importante perché il degrado urbanistico va ad influire sui propri percorsi. C’è molto da fare, abbiamo iniziato e spero che i prossimi governi porteranno avanti questi temi che sono fondamentali e hanno bisogno di tanti anni di costruzione. Da troppo tempo il tema è lasciato all’iniziativa e alla buona volontà del singolo. Occorre – ha concluso – una risposta piena delle istituzioni”.

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