“Più che lavorare con le strutture, sulle quattro mura, dobbiamo lavorare sul contenuto cioè sul progetto che vogliamo dare”. Così suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per le persone con disabilità della Cei, a margine del convegno dal titolo “Noi non loro. La disabilità nella chiesa”, che si svolge oggi e domani a Roma. L’appuntamento vede la partecipazione di oltre 300 persone, fra le quali sono presenti i rappresentanti di otto Conferenze episcopali estere. Nel voler spiegare il titolo dato all’evento, suor Donatello parla di “sfida grande” che “prende in esame tre ambiti: l’abitare, l’ambito pastorale e infine l’ambito della collaborazione fra associazioni e movimenti nelle varie transizioni di vita. La sfida è riconoscersi appartenenti alla stessa comunità”. Riguardo ai passi per cambiare la cultura, la religiosa ha aggiunto: “Abbiamo già iniziato un cammino grazie al lavoro fatto negli anni precedenti con l’ufficio catechistico. Alcuni passi necessari da fare sono accompagnare le transizioni di vita cioè il mondo dell’abitare, del lavoro, dell’affettività, del fine vita. Trasversalmente stiamo lavorando con tanti uffici della Cei per accompagnare i vari ambiti della vita. Poi c’è la pastorale territoriale – ha concluso – sempre più per accompagnare nei vari ambiti e uscire dalla pastorale dei soli per arrivare alla partecipazione e fare in modo che la persona con disabilità non sia solo servita ma serva e abbia dei ministeri”.