Diocesi: Camerino-San Severino Marche, l’11 giugno inaugurazione del Museo arte recuperata. Esposte opere salvate da chiese dopo il sisma del 2016. Mons. Massara, “rinascita passa anche dal recupero delle opere d’arte”

Foto Calvarese/SIR

“Dopo la distruzione provocata dal terremoto del 2016 nell’Italia centrale, la rinascita passa anche dal recupero delle opere d’arte. A donare nuova speranza a questo territorio duramente provato dal sisma, è proprio il museo della rinascita del quale accanto ai capolavori esposti entrerà in funzione un laboratorio di restauro dove la creatività artistica potrà unirsi al desiderio di costruire con il proprio talento un futuro finalmente luminoso”. Con queste parole l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, presenta il Museo dell’arte recuperata, il nuovo museo diocesano dell’arcidiocesi ospitato all’interno del palazzo arcivescovile di San Severino Marche. L’inaugurazione avverrà sabato 11 giugno: alle 12 con la presentazione alla stampa con Vittorio Sgarbi, alle 16.30 con l’apertura alla presenza delle Istituzioni (teatro Feronia). “Il museo – dichiara la direttrice, Barbara Mastracola – diventa un ambiente dove i valori resistono, e per la comunità un luogo d’incontro, quella piazza che molti nostri paesi non hanno più: una moderna agorà dove percepire, in uno spazio condiviso, ma in modo autonomo, la vibrazione dei colori, l’ampiezza delle pennellate, il contorno di una figura, la forma e il peso delle opere”. Ricchissimo è il patrimonio esposto, di cui fanno parte gioielli come la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto. Tra le tante opere, di ogni epoca e di qualità disparata, che hanno trovato ricovero provvisorio in questo antico palazzo, “la scelta è stata infatti dettata dalla volontà di comporre un quadro il più possibile rappresentativo della splendida arte sacra prodotta da queste terre e per queste terre tra il Duecento e il Settecento, riportando finalmente davanti agli occhi del visitatore almeno un po’ di quel meraviglioso patrimonio di cui le chiese dell’arcidiocesi vanno fiere e che un giorno dovranno tornare ad accogliere”.
L’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche comprende 524 chiese delle quali 354 sono inagibili a causa del sisma del 2016. 176 chiese attendono “una certezza normativa”, 178 sono quelle finanziate con contributo statale e 40 quelle riaperte al culto; 110 le opere provvisionali. I beni trasferiti e conservati in tre depositi diocesani e in quello statale di Ancona sono 6450. Tra i beni mobili storico-architettonici quelli gravemente danneggiati sono 1057, 522 sono mediamente danneggiati e 391 lievemente danneggiati. Parlando di restauri, i beni restaurati dalla Soprintendenza sono 33, 17 sono stati restaurati da sponsor privati e 10 quelli restaurati dalla Cei grazie a fondi dell’8×1000.

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