“In un momento in cui il mondo è minacciato da divisioni e shock, noi, il G7, siamo uniti. Sottolineiamo la nostra determinazione, insieme ai partner, a difendere congiuntamente i diritti umani universali e i valori democratici, l’ordine multilaterale basato su regole e la resilienza delle nostre società democratiche. In tal modo, affronteremo le sfide chiave del nostro tempo”. Lo si legge nel documento finale del G7 svoltosi al castello di Elmau, in Germania, dal 26 al 28 giugno. Ai leader di Usa, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Giappone e Canada si sono aggiunti quelli dell’Ue e di Argentina, India, Indonesia, Senegal e Sud Africa, oltre all’Ucraina. Guerra, Russia, economia ed energia, risposta alla pandemia sono stati i principali temi discussi attorno al tavolo dei grandi, con l’incombente ombra di Putin e la lontananza della Cina.
“Sottolineiamo nuovamente la nostra condanna della guerra di aggressione illegale e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina. Resteremo con l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fornendo il supporto finanziario, umanitario, militare e diplomatico per la coraggiosa difesa della sua sovranità e integrità territoriale”.
Il sostegno finanziario nel 2022 offerto a Kiev ammonta a oltre 2,8 miliardi di dollari in aiuti umanitari “e siamo pronti a concedere aiuti per 29,5 miliardi di dollari”. “Siamo inoltre fortemente impegnati a sostenere la ricostruzione ucraina attraverso una conferenza e un piano internazionali, elaborati e attuati dall’Ucraina in stretto coordinamento con i partner internazionali”.