“Pregate per me e per tutti gli ammalati”. Sono parole di fratel Biagio Conte, rilanciate su Facebook dalla Missione di Speranza e Carità, che spiega: “Come molti sanno fratel Biagio è ricoverato in ospedale da circa una settimana e sta eseguendo vari accertamenti, alcuni dei quali, sono ancora in corso. Il ricovero si è reso necessario a motivo di alcuni esami di laboratorio e alcuni sintomi che si sono presentati nell’ultimo periodo e che hanno fatto ritenere opportuno un approfondimento. Fratel Biagio tiene tanto adesso a comunicare a tutti le sue condizioni perché allo stesso tempo vuole chiedere a tutti di pregare per lui. Fratel Biagio ci dice di comunicare che gli è stato diagnosticato un tumore del colon”.
Il motivo principale che ha indotto fratel Biagio a comunicare a tutti la sua malattia è “perché – sono le sue parole – così tanti cittadini che lottano contro questo stesso male possano sentirmi vicino nella preghiera e nel travaglio di questo cammino di sofferenza”.
Nel post si legge ancora: “Ognuno di noi, tutti noi, di fronte alla sofferenza e in particolare anche nel caso di uno stato di salute un po’ più impegnativo, è invitato a fare quello che ha fatto Maria che accoglieva e custodiva la sofferenza del figlio nel suo cuore. Così come fratel Biagio desidera chiediamo a tutti di pregare per lui”.
In questi giorni tanti, tantissimi, mossi da grande affetto, hanno chiamato al telefono o inviato messaggi per chiedere informazioni sulle sue condizioni di salute: “Avremmo preferito rispondere ad ognuno, uno per uno, ma le richieste sono troppe e non riusciamo. Abbiamo preferito che a tutti arrivasse questo messaggio soprattutto perché contiene la precisa volontà e le parole che fratel Biagio ha chiesto di condividere ai fratelli missionari che lo assistono in ospedale”.
La Missione di Speranza e Carità conclude ringraziando “tantissimo il personale sanitario, i religiosi e i volontari dell’ospedale che stanno ogni giorno donandosi e prendendosi cura di fratel Biagio con tanto amore e impegno. Una preghiera anche per loro”.