“Migliaia di bambini hanno perso genitori e fratelli nel terremoto di magnitudo 5,9 che mercoledì scorso ha devastato alcune zone del sud-est dell’Afghanistan, lasciandoli nella paura e a rischio di abusi e sfruttamento”. È quanto dichiara oggi Save the Children riferendosi al “terremoto più dannoso che il Paese ricordi dal almeno due decenni e che ha causato la morte di circa 770 persone e il ferimento di quasi 1.500”. “Le scosse di assestamento e le forti piogge hanno compromesso i soccorsi per molte comunità lasciando la popolazione sola subito dopo il sisma”, evidenzia l’Ong.
“I bambini sono terrorizzati a causa di questo disastro”, ha dichiarato Chris Nyamandi, direttore di Save the Children in Afghanistan. “Non solo – ha aggiunto –, molti di loro hanno perso i propri cari, ma alcuni sono stati per ore sepolti vivi sotto le macerie prima di essere salvati. Le continue scosse di assestamento stanno aumentando la paura e l’angoscia che hanno già provato e molti di loro temono di ritrovarsi nuovamente sotto le macerie”. “Questi bambini – ha proseguito Nyamandi – hanno bisogno di un sostegno immediato e di un’assistenza specializzata continua per riprendersi e superare gli eventi traumatici che hanno dovuto affrontare. I bambini nel sud-est dell’Afghanistan e in tutto il Paese vivevano già in condizioni inimmaginabili. Milioni di persone soffrono la fame ogni giorno e vivono sfamandosi con pane raffermo. Se sono fortunati trovano del semplice riso da mangiare una volta alla settimana. I bambini non possono sopravvivere solo con del pane. Se la comunità internazionale non fornisce un sostegno urgente – per il terremoto e in generale per la profonda crisi in Afghanistan – e non affronta la crisi economica del Paese, vedremo migliaia di bambini morire nei prossimi mesi”.
Save the Children ha inviato squadre nelle aree più colpite della provincia di Paktika e fornirà alle famiglie sussidi in denaro per l’acquisto di materiali per la ricostruzione delle loro case e altri beni essenziali, come cibo e acqua potabile. Nei prossimi giorni, inoltre, l’Ong farà ulteriori valutazioni per individuare i bisogni dei bambini.