“I gravissimi fatti avvenuti a Melilla, con un alto numero di morti, evidenzia in modo tragico – ancora una volta – l’inadeguatezza e la mancanza di umanità e giustizia che caratterizzano la politica europea in materia di migrazioni. Alzare muri di fronte a chi migra per cercare libertà e una speranza decente di vita non può che produrre violazioni della legge e dei diritti e tragedie come quelle che accadono continuamente nel Mediterraneo, alle porte dell’Europa”. A denunciarlo è il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), che si unisce alle tante organizzazioni della società civile e ai tanti cittadini “sgomenti dinanzi a simili eventi, causati dalla decisione dell’Unione europea di chiudere i propri confini, per chiedere un nuovo patto europeo che permetta alla persone di arrivare nel continente attraverso canali sicuri, come si sta sperimentando per i rifugiati ucraini”.
Il Cnca, spiega una nota, “ribadirà questa richiesta negli incontri che, nell’autunno prossimo, terrà a Bruxelles con esponenti della istituzioni e delle associazioni europee sui temi della povertà, dell’esclusione e delle migrazioni”.