Un evento all’insegna dell’integrazione per celebrare la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. È quello organizzato per il 27 giugno prossimo dalla Caritas diocesana di Lamezia Terme. A partire dalle 16.30, nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano, sono previsti diversi momenti per porre l’attenzione sulle tante storie di cui si è reso protagonista il territorio lametino. “Tra queste – si legge in una nota – quella di Bereket che, giunto in Italia nel 2019, è stato beneficiario del progetto ‘Apri’, finanziato anche con i fondi 8xmille, e supportato dalla Caritas diocesana sia nell’iter legale per il riconoscimento dello status di richiedente asilo, che in quello sociosanitario oltre che nel percorso di integrazione e di ricongiungimento familiare con la moglie e i tre figli. Tra cui una bambina di nove anni che necessitava di un intervento cardiaco e che viveva in un campo profughi non governativo in Grecia con la mamma ed i fratellini. Grazie all’impegno della Caritas ed alla disponibilità di una famiglia (tutor), la piccola, non solo è stata operata, ma oggi vive, insieme ai suoi genitori ed ai fratellini a Lamezia”.
Il pomeriggio sarà dedicato ad animazioni e giochi per i bambini, poi alle 19, seguirà un momento di preghiera interreligiosa con la celebrazione della messa. L’iniziativa si concluderà con la proiezione di un video sulla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato seguito da un momento di convivialità con musiche e balli del mondo.
“Come ogni anno, abbiamo organizzato questo momento – dichiara il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo –, non dimenticando ciò che è accaduto in questi ultimi anni dalla pandemia, alle guerre, alle nuove povertà materiali e immateriali che sono emerse, che hanno interessato Paesi vicini e lontani a noi e che hanno visto la nostra Diocesi ed i cittadini in prima linea nel sostenere incoraggiare e ospitare diverse famiglie”. “Per questo motivo – prosegue – il 27 non solo vogliamo focalizzare l’attenzione sulle storie di questi nostri fratelli, ma anche raccontare quello che, quotidianamente, come Caritas viviamo sul territorio condividendo momenti che, sia per gli operatori che per i tanti volontari che ogni giorno ci affiancano, rappresentano esperienze uniche ed irripetibili sempre più convinti che ciascuno di noi rappresenta l’altro. Se partiamo da questo concetto, riusciremo a vedere chi ci sta accanto con occhi diversi e senza pregiudizi”. “Inoltre – conclude don Stanizzo –, sarà anche l’occasione per restituire al territorio il bene compiuto attraverso e grazie al sostegno ottenuto con l’8xmille”.