Sul tema della preparazione al matrimonio, secondo don Fabio Rosini, direttore del servizio per le Vocazioni della diocesi di Roma, intervenuto oggi pomeriggio al X incontro mondiale delle famiglie, c’è un problema a monte, cioè “un’idea intellettualistica della formazione”. “Con questa linea – ha spiegato – tendiamo a formare i sacerdoti e le coppie. L’arte della traditio è l’arte dell’allevare, fino a portare a essere autonomi chi viene allevato”. Per il sacerdote, “abbiamo bisogno di una nuova generazione di preti e seminaristi. Chi conduce un percorso sponsale deve avere chiaro il target, ovvero, la costruzione della Chiesa, che è l’unica vocazione di ogni battezzato”. Se formeremo dei pastori ‘prime donne’, o peggio, formeremo dei funzionari, secondo don Fabio, “allora questi preti non ci serviranno per la formazione cristiana perché semplicemente non l’hanno vissuta”. All’interno dello stesso panel, sono intervenuti Joseph Teyu e Clare Jiyann Yeh, di Taiwan, portando la loro esperienza dei gruppi di formazione di coloro che offrono i corsi di preparazione al matrimonio. “Il programma prematrimoniale – dicono – deve essere preso sul serio perché getti solide fondamenta. Anche i bambini hanno bisogno di essere accompagnati e i padri hanno bisogno di parlare con il loro cuore”. Un aiuto concreto per le coppie di genitori che cercano sostegno nell’educazione all’affettività e alla sessualità dei figli, è stato portato dagli spagnoli Antonio Crespo Sanchez e Celia Maria Cuevas Alvares, che hanno illustrato il programma internazionale Goodlove. Si tratta di una piattaforma che mette a disposizione dei genitori le migliori fonti e rappresenta anche un luogo di scambio per istituzioni e educatori.