“La tristezza ha riempito i nostri cuori. Novoli e l’intero territorio sono rimasti scossi da un avvenimento che non avremmo mai voluto che accadesse: l’omicidio di una donna innocente, Donatella, e il suicidio di un uomo, Matteo, autore dell’assurdo gesto omicida. Questo tragico evento non ci lascia indifferenti e, ancora una volta, ci domandiamo il senso di una vicenda illogica, assurda, priva di senso”. Lo ha detto oggi mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, nell’omelia dei funerali di Donatella Miccoli, la 38enne di Novoli uccisa dal marito.
“Solo nel silenzio possiamo ascoltare la voce di Dio – l’esortazione dell’arcivescovo –. Solo il sacro silenzio può aiutarci a leggere all’interno dei nostri cuori. Solo nel silenzio possiamo rimarginare le ferite e lasciarci consolare da Dio. Quante volte abbiamo detto, promesso e perfino giurato: Mai più tanto strazio, mai più siffatte tragedie, mai più violenza sulle donne! Mai più il femminicidio! Eppure, se contiamo sulle nostre sole forze, se ci fidiamo solo della nostra umanità così debole e fragile, senza educare in profondità alla sacralità della vita umana, al reciproco rispetto e al perdono, falliamo miseramente nel nostro agire e operare! Il Signore Gesù, invece, ci sprona a non assuefarci al male, a non abituarci alle tragedie e a curare e guarire il nostro cuore malato”. Oggi, “desideriamo affidare Donatella al Signore, nella certezza che ogni vittima è particolarmente cara e gradita agli occhi di Dio. Infatti, Gesù si è fatto vittima innocente per liberarci da ogni peccato e spalancarci le porte del Cielo. Per questo, possiamo con fiducia ritenere che Donatella sia stata gradita al Signore e, tolta da questo mondo così malato, ora possa godere pienamente dell’amicizia di Dio. Valgano per lei le beatitudini proclamate dal Signore nel Vangelo appena ascoltato. Noi, desideriamo ricordarti con il tuo dolce sorriso, felice insieme ai tuoi bimbi. Sarà compito di noi tutti, occuparci dei piccoli Diego e Sofì che affidiamo alla cura dei nonni, dei familiari e dell’intera comunità”. “Dinanzi a questa tragedia – ha concluso mons. Seccia –, vi sia l’abbraccio della solidarietà, il calore della fraternità e l’apertura di cuore di tutti noi. La misericordia e l’amore prevalgano sulle ruggini del rancore e del risentimento. Ed ora uniamo la tua innocenza a quella del Signore che da quest’altare grida: Mai più violenza, solo amore! Mai più violenza, solo perdono e riconciliazione!”.