Per espressa volontà di mons. Maurizio Aloise, accolta l’accorata istanza promossa dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore in Corigliano e dei tanti cittadini che, per cultura e tradizione, sono particolarmente legati agli edifici di culto, l’Ufficio Beni culturali ecclesiastici dell’arcidiocesi di Rossano-Cariati, diretto da don Nando Ciliberti, si è adoperato affinché si potesse dare definitiva risposta alla risoluzione dell’annoso problema di staticità della chiesa “della Riforma”, risalente al XVII sec. e ubicata in piazza Vincenzo Valente, che da oltre un decennio era inagibile. Lo rende noto un comunicato dell’arcidiocesi diffuso oggi in cui si spiega che “dopo un lungo ed elaborato iter burocratico, che ha visto la fattiva collaborazione tra l’arcidiocesi di Rossano-Cariati, il Segretariato regionale del ministero della Cultura in Calabria e la Soprintendenza di Cosenza, grazie anche al prezioso contributo dell’architetto Antonio Aprelino e dell’architetto Ruggieri, si è giunti all’ambito traguardo di poter rendere nuovamente fruibile il luogo di culto. La Chiesa della Riforma, infatti, presto verrà recuperata poiché ha beneficiato del finanziamento (Decreto 455/22) ‘Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto e siti di ricovero per le opere d’arte nella misura 2.4 del Pnrr”.
La scheda-progetto di intervento è stata elaborata in modo congiunto e sinergico dalla Soprintendenza dei Beni culturali e dall’arcidiocesi di Rossano-Cariati e ha messo in rilievo le molteplici problematiche di consolidamento statico, conservazione e tutela che rivestono carattere di priorità, urgenza ed utilità sociale. L’idea progettuale è stata vagliata positivamente dalla Direzione generale sicurezza del patrimonio culturale del Mic in modo tale che si potrà intervenire per riportare la chiesa “della Riforma” al suo antico splendore.