“Chiesa e carcere in dialogo” è il tema al centro del convegno previsto per martedì 28 giugno, dalle ore 16.30 alle ore 19.30, presso l’aula magna del Seminario arcivescovile (via monsignor Cogoni 9, Cagliari), promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale penitenziaria.
“L’evento intende riflettere su quali strade percorrere, in sinergia con le istituzioni e le comunità cristiane, per realizzare un progetto che sia efficace nella vita della persona detenuta, non solo per il periodo che trascorre in carcere, ma soprattutto in prospettiva del reinserimento familiare, sociale ed ecclesiale”, spiega una nota della diocesi. Sono invitati a questo appuntamento tutti coloro che sono impegnati nel servizio rivolto verso i carcerati (associazioni, comunità, laici, volontari, sacerdoti, religiosi e religiose) e per quanti desiderano conoscere questa realtà.
Con la nascita dell’Ufficio diocesano di Pastorale penitenziaria, lo scorso anno, l’arcivescovo, mons. Giuseppe Baturi, ha inteso offrire un nuovo impulso al servizio finora svolto dai cappellani e dai volontari, nelle due case di detenzione situate sul territorio diocesano: la casa circondariale di Uta e l’istituto per minori di Quartucciu.
L’arcivescovo ricorda che “San Giovanni Paolo, proprio nel carcere circondariale Buoncammino di Cagliari, il 20 ottobre 1985, proclamava ‘l’urgente necessità di carità, che permetta ad ogni uomo di uscire da tutti quei condizionamenti che lo hanno indotto a delle scelte sfortunate’. Papa Francesco, incontrando a sua volta i detenuti nella cattedrale di Cagliari il 22 settembre 2013, annunciava che ‘Gesù è la via, e una via serve per camminare, per percorrerla’, invitando a ‘seguirlo, anche nella fatica, nella sofferenza, tra le mura di un carcere’. Desiderando raccogliere i messaggi di quegli incontri e per dare una fisionomia al tempo stesso più articolata e unitaria alla Pastorale penitenziaria, poco più di un anno fa ho deciso di istituire un ufficio diocesano ad hoc, al fine di sollecitare l’attenzione di tutta la comunità ecclesiale verso la dolorosa e variegata realtà delle persone ristrette nelle strutture penitenziarie”. Per il presule, “il rapporto con i detenuti e i loro familiari e con le Istituzioni richiede necessariamente una sinergia tra la pastorale penitenziaria e l’azione della Chiesa diocesana, nella prospettiva di un cammino di giustizia riparativa che possa portare frutti di riconciliazione”.
L’evento godrà, oltre alla presenza di mons. Baturi, di quella dell’ispettore dei cappellani delle carceri italiane, don Raffaele Grimald,i e del cappellano del carcere di Bancali (Sassari), don Gaetano Galia. Seguiranno le relazioni dei direttori della casa circondariale di Uta e dell’istituto per minori di Quartucciu, rispettivamente Marco Porcu ed Enrico Zucca. Chiuderanno la serata con i propri interventi la referente della Caritas diocesana per il carcere, Silvia Piras, e la responsabile dell’area educativa della casa di pena di Uta, Giuseppina Pani.
L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali social della diocesi di Cagliari.