Un giro d’affari che supera i 450 miliardi di dollari l’anno in tutto il mondo, oltre 24 miliardi di euro nella sola Europa. Il traffico di droga, saldamente in mano alle organizzazioni criminali, finisce per condizionare politiche e istituzioni di molti Paesi. Un ruolo di primo piano lo svolge la ‘ndrangheta calabrese. Famiglia Cristiana pubblica nel numero in edicola oggi un’inchiesta sul traffico di droga. Un ampio servizio è dedicato ai Cacciatori Calabria, il corpo scelto dei carabinieri adibito alla cattura dei latitanti e alla ricerca di piantagioni di droga o arsenali nascosti di armi. Oltre 300 pericolosi criminali sono stati catturati in 30 anni di attività in Aspromonte e sulle serre vibonesi. La repressione, le inchieste, gli arresti sono sempre più incisivi. “Intanto le organizzazioni criminali – spiega nell’ambito del servizio il neoprocuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo – agiscono, a livello internazionale, in maniera sempre più integrata. Ma non bisogna commettere l’errore di parlare del narcotraffico o dei fenomeni criminali solo dal punto di vista della repressione o dell’ordine pubblico. Occorre considerare anche le scelte politiche, lo sviluppo sociale: sono questi i veri argini al fenomeno”. E intanto i vescovi calabresi chiedono di cambiare mentalità e cultura: “La mafiosità è il nemico principale della nostra gente”.