“È urgente non chiudere gli occhi davanti alla ‘follia della corsa all’acquisto di armi in Brasile’”, in un contesto di violenza crescente, ritenuta quasi “naturale”. La denuncia è della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, attraverso una nota del Consiglio permanente, intitolata “Un grido di pace” e diffusa ieri.
Nel messaggio i vescovi affermano che in questi tempi è urgente ascoltare la voce di tanti che, vittime di varie forme di violenza, invocano giustizia e pace. Sottolineano che questa realtà non può essere considerata naturale. E che è impossibile accettare lo sterminio di fratelli e sorelle: “I loro corpi senza vita chiedono giustizia e responsabilità. I loro ricordi e i loro sogni di pace devono rimanere vivi tra noi”.
Nel messaggio, i membri del Consiglio permanente ribadiscono anche che la disuguaglianza sociale, generata dalla concentrazione del reddito, i conflitti religiosi, l’attacco sistematico ai territori dei popoli originari, il disprezzo e il rifiuto dei migranti e il flagello della fame sono alcune delle forme di violenza strutturale oggi visibili.
“La violenza deve essere fermata. Di fronte a tante situazioni che ci fanno vergognare, noi, vescovi del Consiglio permanente della Cnbb, alziamo ancora una volta la nostra voce per denunciare la violenza e, insieme, invochiamo la pace. Ci uniamo a tutte le persone e le organizzazioni che, con cuore sincero, si impegnano in questa direzione. Vediamo in questo sforzo lo Spirito del Dio della vita, che non si lascia scoraggiare, né ci lascia impigliare nelle trame del male, per quanto astute e apparentemente convincenti possano essere”.