Transparency International Italia pubblica oggi, alla vigilia del World Whistleblower Day che si celebra domani 23 giugno in tutto il mondo, il Report Whistleblowing 2021 che offre una panoramica sullo stato del whistleblowing in Italia e sulle attività dell’associazione in materia. A fronte di una lentezza che sembra caratterizzare le istituzioni pubbliche, la società civile non si ferma e continua a sostenere sia i whistleblower che vogliono segnalare o che si trovano in difficoltà per averlo fatto, sia le pubbliche amministrazioni, ad oggi oltre 1.500, nella gestione delle segnalazioni.
“La piattaforma gratuita WhistleblowingPA, sviluppata da Transparency International Italia in collaborazione con Whistleblowing Solutions, a fine 2021 veniva utilizzata da 1.329 enti pubblici italiani, 519 in più rispetto al 2020”, spiega una nota. Ad oggi, “sono 1.547 gli enti pubblici che usano la piattaforma di Transparency Italia per ricevere e gestire le segnalazioni interne. La maggior parte di essi sono Comuni (59%), seguiti da gestori di pubblici servizi (9%), federazioni nazionali, ordini, collegi e consigli professionali (5%) e dalle aziende sanitarie locali (3%). La Lombardia si attesta, infine, come la regione più ricettiva, con il 22% degli enti aderenti”.
“I risultati di questa iniziativa ci rendono molto fieri del lavoro che stiamo facendo, ma sappiamo che questa è solo una tappa di un percorso continuativo con gli enti, volto ad accompagnarli nella comprensione del valore dell’istituto e dell’importanza di promuovere le segnalazioni interne – ha commentato Giorgio Fraschini, responsabile delle attività sul whistleblowing. – Il nostro programma non si ferma. Auspichiamo innanzitutto di poter ancora contribuire alla predisposizione di una buona legge a trasposizione della Direttiva europea e continueremo a fare tutto il possibile per quanto riguarda l’assistenza ai segnalanti e alle organizzazioni pubbliche e private che in questi anni hanno avuto e continuano ad avere molte difficoltà nel mettere in pratica le previsioni normative”.