Dopo un percorso di tre mesi, 146 operatori volontari del Servizio Civile Universale, dei 200 che avevano deciso di partecipare al progetto “I giovani, il Terzo settore: le competenze civiche e trasversali per un futuro più coeso” finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di cui Asc Aps è capofila, hanno fatto richiesta di attestazione delle competenze individuate in uno specifico referenziale, elaborato con il concorso di esperti di Università Roma Tre, Università Cattolica di Milano, Inapp, Social Hub, Fondazione Emit Feltrinelli, Forum del Terzo settore, Assifero, Cnesc, Associazione giovanile Mai dire Mai e Fastweb.
Il percorso – spiega una nota di Asc Aps – è stato accompagnato da 38 esperti nella individuazione e messa in trasparenza delle competenze, e ha permesso ai giovani di far emergere le conoscenze, supportate da evidenze, di cui sono portatori e che sono state generate o potenziate dall’esperienza del servizio civile. “Il percorso – si legge – li ha portati a avanzare una domanda di attestazione che comprende sia profili già presenti nell’Atlante Lavoro e nei repertori regionali, sia profili legati alle competenze del referenziale del progetto che agisce nell’area personale ed emotiva, di cittadinanza, digitale, della comunicazione, metodologica e organizzativa”.
Con questo progetto, per quanto di propria competenza, Asc Aps si pone l’obiettivo di dare concreta attuazione a quanto previsto dal dl 13 del 2013 che si prefigge, nell’ambito dell’educazione non formale e informale, la valorizzazione dell’apporto dell’esperienza del servizio civile al percorso di vita dei giovani.
Il progetto – prosegue la nota – di cui Asc Aps è titolare, condiviso con i partner prima richiamati, si prefigge anche di dare attuazione a quanto previsto nel Pnrr, quando si prevede di “promuovere l’acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento permanente (soft skills, competenze personali, sociali, competenze di cittadinanza attiva) in linea con la Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 (2018/C/189/01)”. Adesso, viene precisato, queste domande saranno oggetto di esame da parte della Commissione di validazione per rilasciare ad ogni giovane uno specifico attestato. Circa il valore di questo attestato, Asc Aps sottolinea che tutto “è in mano ad alcune istituzioni (ministero del Lavoro, Regioni, Dipartimento Politiche giovanili e Servizio civile universale) che hanno l’opportunità, assieme agli enti di servizio civile, di superare in positivo il pasticcio che è stato realizzato dal Dipartimento stesso con le disposizioni del 25 gennaio 2022, lavorando quindi nei prossimi mesi per creare il necessario quadro istituzionale, di contenuti e procedure, di risorse economiche aggiuntive al fondo nazionale del servizio civile”.