Parlamento Ue: via libera a tre progetti di legge per combattere i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni e proteggere cittadini e lavoro

Il Parlamento europeo ha approvato oggi, in apertura di plenaria a Bruxelles, la sua posizione negoziale su tre atti legislativi che fanno parte del pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030” (Fit for 55). Si tratta del pacchetto legislativo dell’Unione europea che ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e conseguire la neutralità climatica entro il 2050, secondo quanto previsto dalla legge europea sul clima. Il Parlamento è così pronto ad avviare i negoziati con i governi Ue sulla forma definitiva delle norme. “Il pacchetto – si legge in un comunicato – è anche un passo verso l’indipendenza da combustibili fossili costosi e inquinanti provenienti dalla Russia, da raggiungere prima del 2030”.
L’obiettivo del Parlamento è “incentivare le industrie a ridurre ulteriormente le loro emissioni e investire in tecnologie più verdi”. I deputati propongono quindi di riformare il sistema di scambio di quote di emissione (Ets), ad esempio attraverso: l’istituzione di un nuovo Ets II per gli edifici e il trasporto su strada, con l’esclusione degli edifici privati almeno fino al 2029; l’aumento dal 61% (proposto dalla Commissione) al 63% dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030; la graduale eliminazione delle quote gratuite dal 2027 e loro completa eliminazione entro il 2032; un sistema bonus-malus da introdurre a partire dal 2025 per favorire le imprese più ecologiche; entrate di bilancio da utilizzare esclusivamente per l’azione per il clima nell’Ue e negli Stati membri.
I deputati chiedono inoltre un campo di applicazione più ampio e una più rapida attuazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam) dell’Ue, che serve a sostenere la riduzione delle emissioni nei paesi non Ue e prevenire la rilocalizzazione delle emissioni.
Il Parlamento ha poi sostenuto la creazione di un Fondo sociale per il clima (Scf) per aiutare le persone più colpite dalla povertà energetica a far fronte all’aumento dei costi della transizione energetica.

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