“Gesù non è come quell’immagine zuccherosa delle immaginette: Gesù è alla mano nostra, è vicino a noi”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla vecchiaia e in particolare al dialogo tra Gesù risorto e Pietro al termine del Vangelo di Giovanni. “È un dialogo commovente, da cui traspare tutto l’amore di Gesù per i suoi discepoli, e anche la sublime umanità del suo rapporto con loro, in particolare con Pietro”, ha spiegato Francesco: “un rapporto tenero, ma non melenso, diretto, forte, libero e aperto. Un rapporto da uomini e nella verità”. “Siamo capaci noi di custodire il tenore di questo rapporto di Gesù con i discepoli, secondo quel suo stile così aperto, così franco, così diretto, così umanamente reale?”, si è chiesto il Papa: “Com’ è il nostro rapporto con Gesù? E’ così, come quello degli apostoli con lui?. Non siamo, invece, molto spesso tentati di chiudere la testimonianza del Vangelo nel bozzolo di una rivelazione zuccherosa, alla quale aggiungere la nostra venerazione di circostanza?”. “Questo atteggiamento, che sembra rispetto, in realtà ci allontana dal vero Gesù, e diventa persino occasione per un cammino di fede molto astratto, molto autoreferenziale, molto mondano, che non è la strada di Gesù”, il monito di Francesco, che ha proseguito a braccio: “Gesù è vero Dio fatto uomo, e lui si comporta come un uomo, ci parla come un uomo: Dio è uomo, con questa tenerezza, amicizia, vicinanza”.