La Confederazione latinoamericana dei religiosi (Clar) esprime in una nota la propria “indignazione per l’omicidio dei nostri confratelli sacerdoti Javier Campos Morales e Joaquín Cesar Mora Salazar, perpetrato il 20 giugno a Cerocahui, nello Stato di Chihuahua, in Messico. Esprimiamo vicinanza e solidarietà ai nostri fratelli della Compagnia di Gesù, alla vita religiosa, alla Chiesa e a tutto il popolo di Dio che vive in Messico. Si unisce alla preghiera, condanna questi atti violenti, chiede giustizia e riconosce la missione e il martirio di Javier e Joaquín”. I due gesuiti sono stati uccisi, dopo che avevano tentato di aiutare una persona gravemente ferita che aveva tentato di rifugiarsi in chiesa per sfuggire ai propri carnefici.
Prosegue la nota: “Il dolore dei nostri fratelli gesuiti e del popolo messicano è il dolore di Clar, della Chiesa e dell’umanità. Questa coraggiosa testimonianza dovrebbe incoraggiarci a continuare a essere presenti e a lavorare per la giustizia, la riconciliazione e la pace”.
Mons. Gustavo Rodríguez, arcivescovo dello Yucatán (Messico) e presidente della Rete ecclesiale ecologica mesoamericana (Remam), ha espresso la sua solidarietà alla comunità gesuita in Messico dopo l’assassinio dei sacerdoti.
Secondo la Remam, la testimonianza della dedizione e il sangue dei due gesuiti “incoraggiano a chiedere allo Spirito Santo il dono della parresia, quel coraggio evangelico, di testimoniare fermamente il Regno di Dio e denunciare con vigore la violenza, l’ingiustizia e le strutture del peccato che si oppongono al progetto di Gesù di Nazaret”.