“Uno dei sintomi riscontrati è l’ansia, legata a problemi del sonno e di gestione della rabbia”. È uno dei dati emersi nel clinical trial che la Fondazione Soleterre, ha realizzato, in collaborazione con l’Università di Pavia. Lo studio preliminare è stato effettuato su un campione di 225 persone, membri del personale medico-sanitario del Policlinico San Matteo di Pavia. “Quasi un terzo dei sanitari che hanno in cura pazienti Covid-19 continua a ‘non star bene’ a causa degli elevati elementi stressogeni da fronteggiare”. Ma grazie allo studio “si sono identificati i gruppi più a rischio: il genere femminile soffre di ansia, depressione e disturbi del sonno in maniera più marcata rispetto ai colleghi uomini. Inoltre, gli operatori che lavorano in rianimazione sono più a rischio rispetto, per esempio, a chi lavora in pronto soccorso”.
Passando invece alla modalità di intervento psicologico, è emersa dallo studio “l’efficacia di un’azione – non solo di ascolto e di sostegno espressivo dei sanitari – che prevede anche la partecipazione attiva e la creazione di un ambiente terapeutico, sviluppata con un format di cinque colloqui di 50 minuti”.
Per il 30% di sanitari che tuttora “non stanno bene”, presentando cioè sintomi da moderato a grave, è stato fruttuoso l’intervento in presenza, aiutando in modo significativo ad attenuare l’ansia.
“Quando è iniziata questa esperienza ci siamo ritrovati all’Ospedale San Matteo di Pavia ad affrontare da soli una malattia a cui nessuno sapeva come approcciarsi. Medici che di solito devono sapere il da farsi si sono trovati senza strumenti, cercando di trovare nuove conoscenze per risolvere la situazione. L’intervento della Fondazione Soleterre ha, in un primo momento, permesso di creare un modello per dare valore e supporto psicologico agli operatori sanitari. Nei prossimi mesi, l’analisi continuerà conducendo a maggiori dati per la traumaticità e per il burnout, ma ci si aspetta che la tendenza sarà confermata”, afferma Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre.
“Quella messa in campo a Pavia da Fondazione Soleterre e dal San Matteo di Pavia è un’esperienza unica poiché realizzata nella prima linea, in presenza, al fianco degli operatori sanitari nell’Ospedale che ha curato il paziente 1. Solo nel primo anno sono state realizzate, oltre alle attività di ricerca, 3.172 ore di lavoro complessive di supporto psicologico agli operatori sanitari all’interno dei reparti di cura Covid-19. Un lavoro originale e autentico che stiamo ancora svolgendo con i pazienti long-Covid e Covid”, dichiara Alessandro Venturi, presidente dell’Irccs San Matteo di Pavia.