“Le nostre celebrazioni eucaristiche rischiano di essere vuote perché manca l’essenziale, che consiste nella condivisione del cibo, direi ancora di più della vita, con gli altri, soprattutto i marginali, gli impoveriti. Gesù inaugura un nuovo spazio relazionale fra gli umani, quello della comunione nella differenza, perché le differenze non sono abolite ma affermate senza che venga meno la fraternità, la solidarietà e la condivisione nelle relazioni”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, nell’omelia pronunciata in occasione della solennità del Corpus Domini.
“La celebrazione di oggi – ha spiegato il presule – assume i caratteri di una ulteriore meditazione intorno al mistero centrale della fede cristiana, un mistero che occupa il centro della vita della Chiesa. È veramente significativo – ha proseguito – che al centro di questa festa troviamo una realtà così umana e concreta come quella del ‘Corpo e Sangue’ che dicono tutto il mistero della incarnazione, cioè tutta la nostra umanità, fragile e debole, assunta pienamente da Gesù”.
Commentando la pagina evangelica, mons. Savino ha chiesto cosa significhi questo evento. “Normalmente si parla di ‘moltiplicazione dei pani’ – ha evidenziato –, ma nel racconto non c’è questo termine. C’è stata la condivisione del pane, lo spezzare il pane, e questo gesto ha generato cibo abbondante per tutti”. “Comprendiamo come questo accadimento – ha continuato – sia prefigurazione di ciò che Gesù farà a Gerusalemme la sera dell’ultima cena, lo stesso gesto fu ripetuto da Gesù sulla strada verso Emmaus. Sono tre episodi che recano lo stesso messaggio: la gente ha fame del regno di Dio e Gesù, che lo annuncia e lo testimonia, sazia questa fame con lo spezzare il suo Corpo, la sua Vita, offerta a tutti”. “Questo – ha ammonito – è il mistero eucaristico nella sua essenza, nella sua nuda semplicità. Cristo si dà a noi ed è cibo abbondante per tutti, nessuno è escluso. L’Eucarestia è il magistero – ha concluso –, per le nostre tavole quotidiane, dove spesso il cibo è abbondante ma non condiviso con quanti hanno fame e ne sono privi”. Poi, al termine della processione del Corpus Domini, mons. Savino si è rivolto ai ragazzi: “Lasciate i telefoni e leggete, studiate”.