“Il Signore non ci risolve tutti i problemi, ma la sua Parola, la fede in Lui, ci dà la forza e il coraggio per poterli affrontare. Occorre rimboccarci le maniche e saper mettere davvero a disposizione quel poco che abbiamo e Dio lo saprà moltiplicare al di là delle nostre stesse possibilità e in modo imprevedibile”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto in cattedrale per la solennità del Corpus Domini.
“Se ci guardiamo attorno – ha osservato il porporato – è facile constatare tutte le difficoltà non solo di ordine spirituale, ma anche materiale che emergono per cui verrebbe da dire siamo tanto poveri, non abbiamo che cinque pani e due pesci”. “Purtroppo – ha proseguito il cardinale – non ci mancano i problemi, lo ricordano continuamente anche i mezzi di informazione… Siamo nel cuore di una guerra, che sembra non avere fine. Una recente statistica dell’Onu riporta che nel mondo ci sono ben 165 focolai di guerra e il Papa ha ragione quando parla di guerra mondiale con tanti focolai. Sono milioni le tonnellate di grano che per una ragione o per un’altra vengono sistematicamente distrutte. Si aggiunge poi un’insidiosa e preoccupante forma di siccità. E tutto questo significa andare incontro a tempi difficili. Anche coloro che fanno ogni giorno la spesa hanno forti preoccupazioni per l’aumento dei prezzi”. La frase che Gesù ripete – “Voi stessi date loro da mangiare” – “è un forte richiamo alle nostre responsabilità”, ha sottolineato Bassetti, aggiungendo che “le parole di Gesù ci fanno capire che per diventare una comunità viva, come lui ci vuole, occorre puntare di più sulle piccole cose, intensificare i nostri rapporti di solidarietà”. Per questo “ciò che è importante, ciò che conta è sapersi mettersi in gioco nelle nostre responsabilità”. “Tutti noi – ha continuato – siamo bisognosi del pane per poter vivere, ma, insieme al pane, abbiamo bisogno anche della grazia, perché la fame più grande che attanaglia ogni uomo e ogni donna è la fame del cuore, dell’amore e Dio con l’Eucaristia vuole nutrirci in pienezza e vuole soddisfare questa fame profonda che è dentro ciascuno di noi”. “La nostra vera ricchezza a livello di famiglia, di società, di rapporti con gli altri – ha evidenziato il cardinale – non è tanto quello che abbiamo, quanto piuttosto l’amore che noi riusciamo a comunicarci gli uni e gli altri. Spesso noto, forse perché si è chiusi in sé stessi, tanta indifferenza, tanta solitudine e preoccupazione”. “Vivere radicati in Cristo – ha concluso Bassetti – significa immergere le radici della nostra esistenza nell’Amore, perché Gesù Cristo è un puro dono gratuito di Amore. Solo accogliendo la sua proposta di Amore, sarà possibile guarire il nostro cuore da tutte le forme di egoismo che, purtroppo, spesso ci tengono incatenati”.