Chiesa nel digitale: Bolzetta (WeCa), “le sfide della formazione e di vincere isolamento e istantaneità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La Chiesa nel digitale” vuole “proporsi come un libro da leggere con lo smartphone, a partire dal Qr Code sulla copertina” che dà accesso ad “un portale, attivo da oggi, con la raccolta di ulteriori contenuti che arricchisce la lettura del testo, ma permette anche, nel corso delle settimane e dei mesi, di offrire sempre risorse nuove e aggiornate”. Lo ha spiegato il curatore del volume e presidente dell’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WeCa) Fabio Bolzetta, durante la presentazione stamattina a Roma. È stato inoltre sviluppato un glossario e un algoritmo che, sulla base di un formulario di domande e risposte, restituisce dei contenuti personalizzati ad ogni tipo di profilo. Formazione, dunque, ma anche istantaneità e isolamento. Sono “le tre sfide” che il libro vuole intraprendere. Appunto la “formazione consapevole al digitale”, ma anche quella di non scadere “nella tendenza – come quella presente nelle ‘stories’ dei social – di produrre contenuti che evaporano subito”. Infine, ha sottolineato Bolzetta, “contrastare l’isolamento, ovvero il rimanere ‘soli’ dietro la tastiera. Una rete di prossimità e ascolto che non soffoca ma che è una rete di connessioni che sostiene e rilascia, tra i suoi nodi, onde di azioni rigenerative”. “Il digitale – ha concluso – non costituisce semplicemente un mezzo di trasmissione tecnica di informazioni ma, recuperando la dimensione orizzontale della rete, può divenire lo spazio per recuperare una cultura dell’incontro”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

In apertura e chiusura dell’evento di presentazione del libro sono intervenuti rispettivamente Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, e don Paolo Padrini, parroco della diocesi di Tortona (Al) e autore dell’app “iBreviary”. “Riflettere, scoprire, condividere e pubblicare, le quattro parti del libro, le associo rispettivamente al cambiamento, all’ascolto, alla formazione e all’integrazione”, ha sottolineato Corrado, “perché riflettono l’azione pastorale della Chiesa stessa”. Un “capitolo ‘zero’, ma che poi emerge in tutto il volume” è stato infine fatto notare da don Padrini, “quello dell’accogliere”. Per il sacerdote, infatti, “tutto parte dall’accoglienza della responsabilità che Cristo ci dà con il suo amore. Siamo responsabili del dono della comunicazione” e soltanto se “accogliamo la parola del Signore e la responsabilità di comunicarla poi possiamo passare a tutte le altre tappe”.

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