“Non possiamo voltare le spalle a chi cerca la salvezza mettendo a rischio la propria vita, né vogliamo dimenticare tutte le crisi umanitarie che, in ogni parte del mondo, alimentano i flussi di persone disperate in cerca di una terra in cui vivere dignitosamente. Nella Giornata mondiale del rifugiato, ribadisco l’impegno del Cisom per dare risposte concrete, tempestive, solidali a quanti fuggono dalle loro case. Noi del Cisom siamo al loro fianco ogni giorno e lo saremo sempre”. Sono le parole di Gerardo Solaro del Borgo, presidente del Cisom-Corpo
italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno. “C’era un gommone che stava affondando e abbiamo salvato sei persone dall’annegamento sicuro ma, purtroppo, abbiamo perso una bambina di un anno. Il volto dei salvati l’ho rimosso ma non dimenticherò mai quello della bambina che avevamo avvolto in un telo termico e ha fatto il viaggio di ritorno sulla terra ferma con noi. Sono state nove ore in cui noi del Cisom, insieme all’equipaggio della Guardia Costiera, siamo rimasti in silenzio. Nessuno aveva voglia di parlare. Abbiamo salvato sei persone in arresto cardio respiratorio, stavano annegando e li abbiamo ripresi per un soffio ma non riesco a togliermi dalla mente che non abbiamo salvato quella piccola”. Questa la testimonianza di Luigi Buonaiuto, 67 anni medico chirurgo in pensione, nel Cisom assieme a quasi 4.000 volontari, di cui 450 medici, 350 infermieri e 120 psicologi che 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno a Lampedusa, dal 2008 ad oggi, nell’ambito del Progetto Passim III (primissima assistenza sanitaria in mare) insieme alla Guardia Costiera, ha soccorso circa 200mila migranti.
“Per noi volontari non esiste la parola migrante ma solo fratello, quel fratello che viene da molto lontano e che non vediamo l’ora di abbracciare e di curare”, le parole di Marzia Raponi, 44 anni, impiegata nelle operazioni Sar (Search and rescue) a bordo delle motovedette della Guardia Costiera nel tratto del Mar Mediterraneo tra l’Africa e l’Isola di Lampedusa. Il Cisom sta ora concentrando le forze dei volontari alla frontiera di Siret, nel nord-est della Romania al confine con l’Ucraina, lanciando anche una raccolta fondi di emergenza ed una campagna di raccolta di beni di prima necessità che hanno fruttato 720 pallet – 8.750 colli con prodotti alimentari, oltre 6.000 colli con farmaci e prodotti per l’igiene personale, più di 8.000 colli con abiti e coperte, 150 culle e passeggini, 3 generatori elettrici e una tenda ospedaliera.