“Da prete vorrei essere uno che non giudica. Come Gesù nei Vangeli fa stare bene le persone che incontra, vorrei anch’io essere un prete che fa andar via contente le persone che incontra, le rialza e non dà l’idea di una Chiesa opprimente”. Lo afferma Matteo Moranduzzo, 25 anni di Castello Tesino, in occasione della sua ordinazione presbiterale in programma oggi, alle ore 15, in cattedrale a Trento per mano dell’arcivescovo Lauro Tisi (diretta YouTube e Telepace Trento). In una lunga intervista, pubblicata sull’ultimo numero di Vita Trentina, Matteo prova a dare una sua lettura del proprio ministero e della Chiesa, alla luce del cammino sinodale in cui è impegnata anche la diocesi trentina.
Con l’indole innata per le lingue (culminata in un diploma al liceo linguistico del Collegio aArcivescovile) e una passione per la ricerca storica legata al territorio, Matteo ha intrapreso il percorso formativo in Seminario. Ordinato diacono a dicembre dello scorso anno in S. Maria Maggiore, il futuro sacerdote in questi ultimi mesi ha svolto servizio come diacono prima nelle parrocchie di Trento nord e poi nel Perginese.
Alla base della sua vocazione – confidava prima dell’ordinazione diaconale –, la “contagiosa testimonianza” del suo parroco e quindi un “percorso di ricerca personale e comunitaria vissuto fin dagli anni delle medie e poi alle superiori, frequentando i gruppi vocazionali della Diocesi”.
Da settembre scorso è insegnante di religione presso l’Istituto Marie Curie di Pergine. “Molto utile – commenta il futuro don Matteo sul settimanale diocesano – il confronto con alcuni insegnanti: capisci cosa vuol dire amare, prendersi carico, pregare per certe situazioni e assaggi anche certe problematiche familiari diverse dalle tue”.
“Mi sono reso conto – aggiunge a proposito del rapporto con i suoi studenti – che si fa fatica a entrare in quella crepa che è il cuore delle persone con le sue domande profonde. In positivo, vedo che quando uno accetta di pensare a Gesù Cristo e si lascia raggiungere da lui, allora può scattare una scintilla che porta all’incontro personale e a guardare con maggiore comprensione alla Chiesa, anche se ha delle rughe e dei limiti”.
Don Moranduzzo presiederà la sua prima messa domani, domenica 19 giugno, alle ore 15 a Castello Tesino.