Timor Est: p. Spadaro, il “Documento di Abu Dhabi” diventa “documento nazionale” in un Paese “profondamente impregnato del concetto di fratellanza”

Il 20 maggio scorso, in occasione del ventesimo anniversario della restaurazione dell’indipendenza nazionale a Timor Est, il presidente José Ramos-Horta, nel prendere possesso per la seconda volta della sua alta carica, ha emesso una Dichiarazione ufficiale con la quale “riceve solennemente” il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale – firmato il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad al-Tayyeb – come documento nazionale, assicurando “ogni sforzo, in collaborazione con le istituzioni statali, religiose e laiche, per adattarlo e includerlo nei programmi scolastici nazionali”. A ricordarlo è p. Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, dalle colonne del quaderno n. 4.128 in uscita sabato e come di consueto anticipato al Sir. L’atto, osserva il gesuita, “appare in assoluta armonia con la storia e l’identità culturale di Timor Est, profondamente impregnata dal concetto di fratellanza”, tanto che “il Paese che un tempo veniva respinto come occupante è ora percepito come vicino e partner, e il popolo che allora era considerato nemico è ora accolto da tutti come amico e fratello”. “Si è trattato – prosegue Spadaro – di un processo di riconciliazione, di perdono e di costruzione della pace in uno spirito di fratellanza, favorito fin dall’inizio dal coinvolgimento attivo dell’Onu e intensamente promosso dall’azione capillare della Chiesa cattolica”. Non è quindi un caso che la Repubblica Democratica di Timor Est sia il primo Stato al mondo a adottare ufficialmente il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale” come documento nazionale.  Questo, secondo il gesuita, “corrisponde a una speciale vocazione e missione del popolo e dello Stato timorese nel mondo, e in Asia in particolare”.
“Oggi più che – conclude Spadaro – mai occorre recuperare le dichiarazioni che ci aiutano a concepire un nuovo ordine mondiale (la Carta Atlantica del 1941, seme dell’Onu, la Dichiarazione di Nuova Delhi del 1986 per ‘un mondo libero dalle armi nucleari’, ecc.). Per chiudere la parentesi infausta delle guerre e ricostruire la storia a partire dalla consapevolezza che siamo ‘fratelli tutti'”.

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