“Per il suo sostegno e appoggio alla guerra di Putin”: con questa motivazione il governo britannico ha annunciato oggi sanzioni contro il Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa che l’Ue aveva evitato di sanzionare nei giorni scorsi, per la mancanza di unanimità. Nel nuovo pacchetto di sanzioni individuali emanate contro cittadini russi accusati di responsabilità nelle violenze perpetrate nel conflitto in Ucraina, figurano, oltre a Kirill, anche la commissaria russa per i Diritti dell’infanzia Maria Lwova-Belowa – “per il suo presunto coinvolgimento nel trasferimento forzato e nell’adozione di bambini ucraini” – Sergey Savostyanov, deputato della Duma di Mosca e membro dell’élite politica di Putin, “per aver sostenuto pubblicamente la guerra di Putin in Ucraina” e Alexey Isaykin, “presidente e membro del consiglio di Volga-Dnepr Group, compagnia di trasporti russa con importanti operazioni aeree che è stata incaricata dal governo russo di creare ponti aerei che trasportano merci critiche”. Colpiti dalle sanzioni anche quattro colonnelli “della 64a brigata di fucilieri motorizzati, unità nota per aver ucciso, violentato e torturato civili a Bucha, i membri del cosiddetto ‘Comitato di salvezza per la pace e l’ordine’, organizzazione che, secondo Londra, “collabora con l’esercito russo per sostenere l’occupazione dell’Oblast di Kherson”. Illustrando le sanzioni la ministra degli Esteri Liz Truss ha dichiarato: “Oggi abbiamo fatto finire nel mirino delle sanzioni i responsabili e gli autori della guerra di Putin che hanno portato sofferenze indicibili all’Ucraina, compreso il trasferimento forzato e l’adozione di bambini. Kirill ha abusato ripetutamente della sua posizione per giustificare la guerra. Non ci stancheremo di difendere la libertà e la democrazia e di mantenere alta la pressione su Putin, finché l’Ucraina non avrà successo”.