Ucraina: Draghi a Kiev, “vogliamo che si fermino le atrocità e vogliamo la pace”. “Creare con massima urgenza corridoi sicuri per il trasporto del grano”

“Vogliamo che si fermino le atrocità e vogliamo la pace. Ma l’Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace, e sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura”. Lo ha ribadito il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nella conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.
Il premier italiano ha poi sottolineato che “dobbiamo anche sbloccare i milioni di tonnellate di grano che sono bloccati nei porti del Mar Nero. Ho appreso oggi che ci sono due settimane per sminare i porti, il raccolto arriverà alla fine di settembre, e una serie di scadenze che diventano sempre più urgenti. Sono scadenze che ci avvicinano regolarmente, inesorabilmente al dramma”. “Per farlo, per evitare questo terribile evento, occorre creare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano”, ha aggiunto spiegando che “la crisi umanitaria in Ucraina non deve trasformarsi in una catastrofe mondiale. L’unico modo di procedere è avere una risoluzione delle Nazioni Unite che regoli la creazione di corridoi nel Mar Nero. La Russia finora l’ha rifiutata”. “Questo è il momento dell’Europa”, ha concluso Draghi: “Dobbiamo raccogliere le sfide che abbiamo davanti a noi con coraggio, con lo stesso coraggio che ha dimostrato il presidente Zelensky, con determinazione, con unità. Lo dobbiamo agli ucraini e lo dobbiamo agli europei”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa