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Eurostat: sovraffollamento e alti costi per la casa. Nell’Ue cittadini che hanno spazio adeguato per vivere e quelli che ne hanno troppo poco

Il 17,5% della popolazione dell’Ue dichiara di vivere in abitazioni sovraffollate, senza stanze sufficienti per il numero di occupanti, la situazione familiare e l’età. Durante il lock-down pandemico, la situazione è peggiorata e tanti si sono trovati a essere in smart working mentre i figli giocavano nella stessa stanza; spazi sovraffollati favoriscono per altro la circolazione dei virus. È l’ufficio europeo di statistica Eurostat che oggi rimanda questa fotografia delle abitazioni europee nel 2020. Le percentuali più alte di spazi domestici inadeguati sono state registrate in Romania (45,1%) Lettonia (42,5%), Bulgaria (39,5%), Polonia (36,9%) e Croazia (36,2%). Con più spazio a disposizione e quindi minore sovraffollamento sono invece i ciprioti (solo il 2,5% denuncia di vivere in una casa troppo piccola), gli irlandesi (3,2%), i maltesi (4,2%) e gli olandesi (4,8%). In Italia è il 26,1% della popolazione che lamenta spazi abitativi inadeguati. Sempre la casa è il peso economico maggiore (con costi che superano il 40% del reddito) per il 7,8% della popolazione europea, con differenze significative tra i Paesi: costi inferiori sono stati registrati in 13 Stati membri (Cipro, Lituania, Malta e Slovacchia sono i Paesi dove le spese per la casa rosicchiano meno reddito), mentre è in Grecia che il 33,3% della popolazione denuncia un peso eccessivo dei costi per la casa, seguita da Danimarca (14,1%) e Bulgaria (14,4%). L’Italia è nella fascia mediana con il 7,2% di persone in affanno per i costi della casa.

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