Epigrafi, fregi marmorei, un’acquasantiera, pietre con affreschi, sono i reperti risalenti a varie fasi costruttive del duomo di Terni, ora fruibili nell’esposizione allestita nei locali adiacenti alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e nel Museo Diocesano di Terni. Grazie al contributo della Fondazione Carit è stato realizzato un “lapidarium” negli spazi, in parte al chiuso e in parte all’aperto, che dividono la cattedrale stessa dagli ambienti dell’oratorio, recuperando e sistemando i numerosi reperti che erano sparsi e giacenti a terra, in vari locali. I reperti – informa la diocesi – sono stati posti in opera con l’affissione delle lapidi alle murature, i capitelli e l’acquasantiera su colonne in corten e i reperti lapidei su piani in plexiglass nel portico a destra della facciata del duomo, nella piccola chiostrina che separa la sacrestia dalla scala di accesso agli archivi diocesani, nel piano terra di questa scala e lungo la sua risalita, e da ultimo anche nella sacrestia. Piccoli tesori risalenti a diverse epoche, alcune epigrafi al XV secolo, capitelli di epoca paleocristiana recuperati in occasione di lavori di rifacimento della Cattedrale, come le pietre con affresco su intonaco rinvenute nel sottotetto dell’antisacrestia e la lastra di pietra con croce scolpita che era parte della gradinata del presbiterio.