“L’invecchiamento, l’anzianità, non costituiscono una condizione di emarginazione da recuperare”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato alla ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, in occasione della 5ª Conferenza ministeriale della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa dedicata all’invecchiamento.
“Giustamente – osserva il capo dello Stato – le Nazioni Unite hanno posto l’obiettivo del decennio 2021-2030 indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità per ‘un mondo in cui tutte le persone possano vivere a lungo in buona salute’ insieme a quelli dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile per tutti”. Secondo Mattarella, “affermare il valore della vita significa costruire una società per tutte le età, in cui i diritti di ciascuno trovino completa espressione. È compito delle istituzioni e delle libere espressioni sociali approntare politiche di welfare a questo scopo”.
Per il presidente, il tema della Conferenza – “Un mondo sostenibile per tutte le età: unire le forze per la solidarietà e le pari opportunità per tutta la vita” – “incoraggia una riflessione matura, sottolineando che avere un pianeta più armonioso significa anche offrire condizioni sostenibili per le persone nelle diverse stagioni dell’esistenza. Un ambiente sano e sicuro vale per l’intera popolazione e, naturalmente, anche per quella anziana: una qualità dell’esistenza migliore si traduce in vita migliore per le famiglie e per l’intera comunità”. “L’enorme progresso sul terreno della tutela della salute di ciascuno – rileva Mattarella – ha realizzato condizioni per un aumento delle attese di vita, modificando tradizionali equilibri nella struttura demografica, incrementando la popolazione anziana”. “La sfida dell’invecchiamento ci riguarda tutti”, ammonisce il capo dello Stato: “È parte del principio della pari dignità di ogni essere umano, anche quando si dovesse trovare nella condizione di perdere la propria autonomia. Parimenti sono necessarie strategie che permettano la massima partecipazione sociale di questa componente della popolazione, risorsa preziosa, custode delle nostre origini e delle nostre identità”.