Porsi in ascolto delle istituzioni del territorio per confrontarsi con le “domande” educative di oggi e individuare prospettive di risposta. È questo il principale obiettivo che ha animato la tavola rotonda dal titolo “Facoltà ‘Auxilium’: prospettive al femminile per Roma città educante”, promossa ieri dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione “Auxilium”, in collaborazione con il Municipio XIII e il Municipio XIV del Comune di Roma, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.
L’evento, organizzato nel corso del 150° di fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-2022), fin dagli inizi dedito all’educazione dei giovani e delle giovani, specie delle più svantaggiate – ha avviato un dialogo tra le istituzioni per fare di Roma una “città educante”, capace di offrire percorsi di crescita e di formazione, anche nelle zone periferiche della città.
Madre Chiara Cazzuola, superiora generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e gran cancelliere della Facoltà “Auxilium”, nell’indirizzo di saluto, ha sottolineato il valore di pensare e operare in rete tra le Istituzioni a favore dell’educazione, “via efficace per umanizzare il mondo e la storia, questione di amore e di corresponsabilità che si propone come antidoto all’individualismo, allo scarto, al sentirsi senza appartenenze”.
Punto di partenza della tavola rotonda è stata la presentazione dei dati storici che documentano sin dal 1891 la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Fma) nella Capitale: “A Roma hanno preferito le periferie urbane e umane: qui si è portato il rispetto per ogni persona, il senso del dovere e del bene comune. Molte di quelle case ora sono parte integrante della città, alle prese con nuove forme di povertà e sfide educative”, ha spiegato Grazia Loparco, docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà.
Dal quartiere popolare di Castro Pretorio a Trastevere, tra le povere casette di allora; da via Appia Nuova a Testaccio; da Tuscolano a Tor Bella Monaca. A Roma, oggi, le comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice sono 16, oltre a quelle dei Salesiani di Don Bosco.
Altro momento centrale della presenza delle Fma a Roma risale al 1978, quando in un’altra periferia, quella dopo Casalotti, dove mancavano scuole e servizi, è sorta la prima Facoltà Pontificia affidata a donne, dedita alla formazione di figure educative.
Piera Ruffinatto, preside della Facoltà “Auxilium”, ha evidenziato l’impegno dell’istituzione a formare professionisti dell’educazione che intendono la professione educativa in dimensione progettuale e totalizzante. I tempi che stiamo vivendo infatti “fortemente sfidati dal post-pandemia, dai conflitti, dalla crisi economica e sociale, si ripercuotono sulle nuove generazioni, ipotecandone il futuro. Per questo è necessario stringere un’alleanza nella quale ciascuno e ciascuna di noi offra il suo apporto per comprendere criticamente e governare con lungimiranza la radicale transizione in atto”.