Un grazie “particolare” a Papa Francesco per aver rivolto domenica scorsa “un appello alle coscienze delle persone di tutto il mondo a ‘non abituarsi alla guerra!’. Non è possibile abituarsi alla guerra. Perché tale assuefazione porta a tacere su dei crimini di guerra, e l’assuefazione uccide. Oggi sappiamo che le notizie sulla guerra in Ucraina smettono di essere notizie e scompaiono dalle colonne dei giornali e da altri media”. Lo ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel video-messaggio diffuso ieri sera anche in Italia. “Di nuovo, questa notte tutto l’Est della nostra patria era in fiamme”, ha affermato Shevchuk. “Ci sono pesanti combattimenti lungo l’intera linea del fronte. La più difficile, come anche nei giorni precedenti, è la situazione nella regione di Luhansk. Il nemico manda le rimanenze di tutte le sue forze nella regione ucraina di Luhansk per ottenere almeno una vittoria apparente. Grazie al coraggio dei figli e delle figlie dell’Ucraina, al 110° giorno di questa guerra il nemico non ha raggiunto nessuno di obiettivi che si era prefissato. Ma il cuore soffre soprattutto per le vite umane perdute, per le donne civili uccise senza motivo, per i bambini che patiscono così tanto a causa di questa aggressione russa, dovendo sopportare la crudeltà, la non umanità, e soffrono per la guerra che semina e porta la morte”. Il capo spirituale dei fedeli greco-cattolici ucraini ha un messaggio, che “il mondo intero deve sentire”: “L’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte!”. E “ricevendo la grazia dello Spirito Santo, rinnovando la sua presenza in mezzo a noi, come mai prima d’ora l’Ucraina sta pregando per la pace. Sta pregando lo Spirito Santo come portatore di pace”.