La città di Acquapendente, nella diocesi di Viterbo, all’interno della basilica concattedrale, custodisce la copia più antica al mondo del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per questa ragione, periodicamente, comune e parrocchia si impegnano ad organizzare un convegno di studio, al fine di approfondire la conoscenza di questo tesoro inestimabile di storia, fede e architettura.
Quest’anno al V convegno di studi sul Santo Sepolcro di Acquapendente parteciperanno come relatori Renzo Chiovelli, Sapienza (Università di Roma) su “La rilevanza della basilica del Santo Sepolcro di Acquapendente tra storiche conferme e nuove indagini”; Giulia Maria Palma (Université Lumière – Lyon 2) su “La vita quotidiana nel monastero benedettino del Santo Sepolcro di Acquapendente”; Daniela Esposito (Sapienza – Università di Roma) su “La cripta del Santo Sepolcro di Acquapendente, osservazioni sull’architettura”; Patrizio Pensabene (Sapienza – Università di Roma), su “La cripta del Santo Sepolcro di Acquapendente, osservazioni sul colonnato”; Maria Grazia d’Amelio (Università Tor Vergata); Giorgio Ortolani (Università degli studi Roma Tre) su “Il Santo Sepolcro di Acquapendente e la sua immagine”; Margherita Eichberg (soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale) su “La venerazione dei corpi e memorie dal sesto secolo all’alto medioevo: evoluzione tipologica di cripte e spazi sacri”.
Il convegno aprirà anche un triennio di preparazione culturale, religiosa e turistica al giubileo del 2025. Acquapendente vede passare e sostare, già ora, circa 300 pellegrini al giorno.
Il convegno di svolgerà in due momenti: venerdì 17 giugno, a partire dalle ore 17.30 fino alle ore 20. Sabato 18 giugno, a partire dalle ore 10 fino alle ore 12. Alle ore 21, concerto d’organo in basilica concattedrale. Poi domenica 19 giugno, a conclusione del convegno, alle ore 10.15, il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, cittadino onorario di Acquapendente e già suo vescovo titolare negli anni in cui era nunzio a Caracas, presiederà la santa messa.