L’Africa orientale sta affrontando la peggiore crisi alimentare degli ultimi 40 anni. Più di 20 milioni di persone tra Kenya, Somalia ed Etiopia soffrono la fame ogni giorno a causa della guerra in Ucraina, della siccità, la peggiore degli ultimi 10 anni, e della crisi climatica. Sempre più grave, inoltre, la malnutrizione tra neonati e bambini. La denuncia viene da ActionAid che in una nota avverte che i Paesi della regione stanno subendo situazioni intollerabili. “La situazione si sta rapidamente deteriorando in tutto il Paese. Ovunque per strada ci sono carcasse di animali in decomposizione e la scarsità d’acqua spinge gli animali selvatici ad avvicinarsi sempre di più ai villaggi. C’è urgentemente bisogno di incrementare gli sforzi per portare i beni di prima necessità a chi oggi sta soffrendo. La crisi alimentare e la malnutrizione, soprattutto infantile, peggiorano di giorno in giorno”, dice Susan Otieno, Executive Director di ActionAid Kenya. L’aumento vertiginoso dei prezzi e la crisi alimentare sono il risultato di fattori combinati quali l’impatto del Covid-19 e il conflitto in Ucraina. Una ricerca globale di ActionAid, pubblicata di recente, mostra che i prezzi locali di cibo e carburante sono più che triplicati in alcune delle comunità più a rischio del mondo. In Etiopia il prezzo dei fertilizzanti è aumentato del 196% mentre in Somaliland il costo dell’olio a seguito del conflitto Russo-Ucraino è salito del 260%, quello del pane del 163%. Sia in Kenya che in Somaliland ed Etiopia la diffusa mancanza di raccolti e la morte del bestiame, hanno spinto le famiglie a vendere i pochi beni rimasti a prezzi molto bassi e ad abbandonare le proprie case. In Kenya alcuni allevatori hanno riferito di aver perso fino al 90% del loro bestiame e di non poter sostenere il restante 10% a causa del prosciugamento di bacini e dighe. I team umanitari di ActionAid stanno lavorando per fornire aiuti alimentari ed economici, acqua e mezzi di sussistenza salvavita. L’organizzazione ha raggiunto finora quasi 200mila persone tra Somaliland, Kenya ed Etiopia e lanciato una raccolta fondi, per dare immediato supporto alle migliaia di persone senza acqua e cibo. È però necessaria un’azione urgente a livello internazionale: l’ultima volta che la carestia ha colpito la Somalia, sono morte 250mila persone. ActionAid chiede ai governi e alla comunità internazionale di fornire una rapida assistenza finanziaria per aiutare le persone che hanno urgente bisogno di cibo e acqua. I governi africani devono investire nella creazione di riserve alimentari nazionali e regionali per agire da cuscinetto e ridurre la vulnerabilità alla scarsità di cibo e all’aumento dei prezzi nei Paesi.