“Ancora una volta voglio fare appello alla comunità mondiale: aiutate l’Ucraina perché questa guerra finisca il prima possibile! Fate tutto il possibile in modo che non si allunghi nel tempo! Ogni giorno ci sono decine e centinaia di vittime non solo dei nostri difensori, ma anche di persone pacifiche e innocenti! Vi esorto ad aiutare il più possibile l’Ucraina per proteggere non solo l’Ucraina, ma anche l’intera Europa!”. È il disperato appello del vescovo greco-cattolico Mykhaylo Bubniy, esarca di Odessa, da uno dei territori più colpiti dall’aggressione russa. Raggiunto dal Sir, il vescovo fa subito il “punto” della situazione nel suo esarcato. “Fin dall’inizio della guerra in Ucraina, il nostro esarcato ha sofferto molto. Nella regione di Kherson, due dei nostri decanati sono rimasti sotto occupazione: Kherson e Skadovsk”. Con le occupazioni, i bombardamenti e gli attacchi continui da cielo e terra, anche “la situazione umanitaria sul territorio è stata molto difficile fin dai primi giorni di guerra, perché tutto si è fermato. La gente ha cominciato ad andarsene in massa. Negozi e fabbriche hanno iniziato a chiudere e le persone hanno perso i loro beni e i posti di lavoro”. E poi la “grande paura delle truppe russe, che occupavano i territori ucraini”. “La Russia definisce la guerra con l’Ucraina una “operazione speciale”, osserva l’esarca. “Questo è un inganno completo. Parlano di “operazione speciale” ma in realtà mirano a privare uno Stato indipendente dell’opportunità di difendersi, puntano a prendere e distruggere una Nazione che si difende a mani nude”. “È un’invasione dei diritti e delle libertà delle persone che hanno il diritto di vivere e di essere cittadini”. Riguardi ai ripetuti appelli di Papa Francesco, l’esarca osserva: “Ringraziamo il Santo Padre per aver detto la verità su quanto sta accadendo in Ucraina al mondo intero, per il suo sostegno orante, per le parole attraverso le quali invita la comunità mondiale ad aiutare l’Ucraina e porre fine a questa guerra ingiusta e brutale”. “Questi appelli del Santo Padre alla riconciliazione e alla fine della guerra sono molto importanti. Come vescovo, con una parte dell’esarcato nei territori occupati, esorto anche la comunità mondiale ad avviare negoziati il prima possibile, ma non alle condizioni dell’aggressore che ha iniziato questa guerra! Chiedo innanzitutto un cessate il fuoco e una soluzione alla crisi alimentare globale! L’Ucraina è uno dei paesi europei che attualmente difende la vera democrazia e libertà di tutta l’Europa e del mondo intero. Con il suo sacrificio e il suo coraggio, ha creato uno scudo contro l’aggressione, la dittatura e la violenza, che, purtroppo, sono portati avanti dalla Federazione Russa. Non smettiamo di pregare e facciamo ogni sforzo per la pace!”.