Un peggioramento dei rapporti del Regno Unito con la Repubblica d’Irlanda e con l’Unione europea, con gravi conseguenze per la pace in Nord Irlanda. Forse un danno irrimediabile alla reputazione internazionale britannica con effetti economici negativi per la Gran Bretagna. “Saranno queste le conseguenze della legislazione pubblicata oggi dal governo di Boris Johnson, che revoca il protocollo nordirlandese”, spiega al Sir Feargal Cochrane, docente emerito di analisi del conflitto internazionale all’università di Kent e autore del volume “Nord Irlanda. La pace fragile”, pubblicato dalla Yale University Press. “Il governo britannico, oltre a violare un trattato internazionale, dimostrando di non essere un partner affidabile per la Ue, non ha avuto alcun rispetto per la volontà della maggior parte dei nordirlandesi che sono a favore del protocollo. Si tratta di una rottura unilaterale di un trattato internazionale soltanto perché, nel partito conservatore al potere, prevale, in questo momento, la parte nazionalista più estrema, quella che ha voluto l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea”. “Non è vero, come ha detto il governo britannico, che questa legge rafforza l’‘Accordo del Venerdì santo’ del 1998”, conclude l’esperto. “Al contrario ha peggiorato i rapporti tra Repubblica d’Irlanda e Gran Bretagna, i due partner che garantiscono la pace avviata da quel concordato”.