Un “patto di diamante” tra la Federazione ordini medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) e Federazione ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), che, insieme, rappresentano quasi un milione di professionisti. È quello siglato oggi a Roma, nella prima riunione ufficiale dei due Comitati centrali. Per la prima volta è stato avviato dalle due federazioni un percorso che non consenta più a nessuno di dividere e strumentalizzare medici e infermieri, che da sempre lavorano insieme e sui quali la pandemia ha semplicemente acceso i riflettori, e si pongono “quali interlocutori privilegiati della politica, per garantire ai cittadini tutte le competenze peculiari e sinergiche delle due professioni”, si legge in una nota congiunta.
L’incontro si ripeterà periodicamente mentre gruppi tematici realizzati ad hoc tratteranno gli argomenti in cima all’agenda. Tra questi, le Case di comunità, che devono essere “diffuse”, intese come “luoghi di incontro e confronto per organizzare l’assistenza in modo capillare sul territorio ed entrare al domicilio del cittadino”. Su un livello più ampio, il Pnrr deve integrarsi con il Piano nazionale cronicità, per dare risposte di salute e prossimità agli oltre 22 milioni di pazienti cronici in Italia, “creando reti sovraregionali e interprofessionali di assistenza”.
Al centro del dibattito, anche la carenza di personale: colmarla dà dignità al lavoro e migliora l’assistenza. Poi, la formazione, per la quale è necessario trovare punti di vista integrati e condivisi. Inoltre, la richiesta di una vera sicurezza sul lavoro e di una retribuzione adeguata ai livelli europei. Infine la deontologia, che deve essere il “presupposto per un nuovo patto medico-infermiere-paziente”.
“Dalla giornata di oggi – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi – scaturisce sinergia molto importante e abbiamo ufficializzato un cammino che c’è da sempre ma che ora assume un ruolo incisivo nelle scelte dell’organizzazione e della gestione clinica della salute dei cittadini”. “La prima necessità è dare assistenza ai cittadini e al Ssn – aggiunge Filippo Anelli, presidente Fnomceo – e annullare le disuguaglianze, fissando e raggiungendo obiettivi di salute condivisi. Senza medici e infermieri la sanità non ci può essere: insieme dobbiamo recuperare il senso vero della cura e dell’assistenza nello spirito della Legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale”.