Bisogna continuare a parlarne. Il dono del sangue è una priorità per una società moderna come quella in cui viviamo, una responsabilità sociale ineludibile per continuare a crescere e potersi davvero definire un Paese sviluppato. Questi i principi che hanno ispirato Fidas Vicenza nell’organizzazione di una tavola rotonda il prossimo 11 giugno dalle 9.30 alle 12 al Palazzo delle Opere sociali in Piazza Duomo n. 2, in concomitanza con la Giornata mondiale del donatore di sangue.
La Giornata, istituita nel 2005 dall’Oms, spiega la presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron, “viene celebrata in tutto il mondo il 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. Si tratta di un momento importante, perché vengono ringraziati tutti i donatori del mondo, per la loro opera solidale, gratuita e disinteressata”.
Sabato mattina, dopo il saluto del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, si entrerà nel vivo con l’apertura dei lavori da parte della presidente Peron. Seguirà l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità e servizi sociali del Veneto, Manuela Lanzarin, che interverrà su “Il mondo della donazione di sangue ed emocomponenti in epoca di Covid-19”, quindi del direttore dell’unità di Medicina trasfusionale dell’Ulss 8 Berica, Francesco Fiorin, che parlerà del ruolo della programmazione regionale nella donazione di sangue ed illustrerà l’andamento dell’attività trasfusionale del Dipartimento di Vicenza oggi e domani. Seguirà l’intervento del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, che parlerà del ruolo delle Amministrazioni a supporto delle Associazioni di volontariato, quindi il coordinatore infermieristico della Medicina trasfusionale dell’Ulss 8 Berica, Francesca Stefani, parlerà dell’importanza e del valore dell’accoglienza dei volontari all’interno dei centri trasfusionali. Subito dopo Peron illustrerà “Il ruolo delle associazioni nell’attività trasfusionale”. Chiuderà la mattinata la coordinatrice dei Giovani di Fidas Vicenza, Alisea Salmaso, che spiegherà come contribuire alla diffusione della cultura del dono tra i giovani, ed il futuro delle donazioni e dei donatori.