L’attacco delle truppe russe distrugge le chiese cristiane e altri santuari delle comunità religiose in Ucraina. Dal 24 febbraio ad oggi almeno 116 edifici di significato spirituale (esclusi gli edifici adiacenti) sono stati distrutti in almeno tredici regioni dell’Ucraina: Kiev, Dnipropetrovsk, Donetsk, Zhytomyr, Zaporizhia, Luhansk, Leopoli, Mykolaiv, Odessa, Sumy, Kharkiv, Cherson e Chernihiv. È quanto si legge nel Rapporto del Servizio statale dell’Ucraina per l’etnopolitica e la libertà di coscienza (Dess), organo dell’esecutivo diretto e coordinato dal Gabinetto dei ministri dell’Ucraina. La stragrande maggioranza degli edifici di culto distrutti (91 su 116) sono chiese ortodosse. Distrutte anche moschee, sinagoghe, chiese cattoliche e protestanti, scuole religiose e importanti edifici amministrativi di organizzazioni religiose. La maggior parte delle strutture distrutte dall’invasione russa dell’Ucraina sono state finora trovate negli oblast di Donetsk, Kiev e Kharkiv (almeno 20 ciascuno). Di conseguenza, queste tre regioni insieme rappresentano oltre la metà di tutti i casi registrati.