Body positive, rinascita, disabilità, amicizia, magia, sogni ma anche relazioni familiari e delicati argomenti come bulimia, anoressia e sclerosi multipla: sono solo alcuni dei temi affrontati dai primi titoli scelti per #Giffoni2022, in programma dal 21 al 30 luglio.
Sono già 3.400 le opere in preselezione che il team di Giffoni sta valutando. La deadline per le iscrizioni è fissata per il prossimo 31 maggio. Le opere, ad oggi, provengono da 25 nazioni: Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Olanda, Belgio, Finlandia, Serbia, Croazia, Bulgaria, India, Usa, Russia, Svezia, Argentina, Estonia, Lettonia, Danimarca, Grecia, Giappone, Brasile, Australia e Congo.
Lungometraggi, cortometraggi e documentari che saranno visti e votati da oltre 5mila ragazze e ragazzi italiani e internazionali. Saranno proprio i giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award.
Per “Elements +3” (dai 3 ai 5 anni) sono tre i lungometraggi fuori concorso selezionati ad oggi: “Lauras Star” di Joya Thome, “Peter va sulla luna” di Ali Samadi Ahadi, “Valentina” di Chelo Loureiro. Per “Elements +6” ci sono “Detective Bruno” di Magdalena Niec e Mariusz Palej, “Oink” di Mascha Halberstad, “Vinski and the invisibility powder” di Juha Wuolijoki. Per “Elements+10” previsti per ora “Full of grace” di Roberto Bueso, “How I learned to fly” di Radivoje Andrić, “Last film show” di Pan Nalin, “Sumo kid” di Ilya Ermolov, “The path” di Tobias. Per “Generator +13” ci sono “Paula” di Florencia Wehbe, “Comedy Queen” di Sanna Lenken, “The spleeping beast” di Jaak Kilmi, “La Traviata – My brothers and I” di Johan Manca. Per “Generator +16” i lungometraggi selezionati al momento sono due: “Heartbeast” di Aino Suni e “Mi iubita mon amour” prima di Noemie Merlant. Per “Generator +18” ci sono “As in Heaven” di Tea Lindeburg, “Holy Emy” di Araceli Lemos, “Let me hear it barefoot” di Kudo Riho, “Mars one” di Gabriel Martins, “Nitram” di Kurzel Justin. Infine, per “Gexdoc” (sezione dedicata ai docenti, genitori e filmgoer) “I am chance” di Marc-Henri Wajnberg e “Rosy the forbidden journey” di Marine Barnerias.