“Benché i Tories abbiano perso quasi 500 consiglieri comunali in Inghilterra, Scozia e Galles e il controllo di 11 amministrazioni, Boris Johnson rimane a Downing street perché si riconferma come il campione del partito anti-europeo dei poveri che hanno votato per Brexit e che I laburisti non riescono a riconquistare”. Così Stefan Enchelmaier, esperto di politica europea e docente all’università di Oxford, commenta per il Sir i risultati delle elezioni locali britanniche di ieri nelle quali si è votato per i consigli comunali di Londra, Leeds, Manchester e Birmingham, per tutti e 32 quelli scozzesi, per tutti e 22 quelli gallesi e per i 90 deputati del parlamento nord irlandese. “Benché i liberal-democratici e i verdi, i partiti più filoeuropei, abbiamo guadagnato centinaia di seggi, la Gran Bretagna si riconferma divisa a metà tra chi è a favore e chi contro l’Europa”, spiega il politologo, “In nord Irlanda c’è una situazione molto difficile perché, per la prima volta, ha vinto il partito “Sinn Fein”, che vuole riportare questa regione con la Repubblica irlandese. Il partito “Dup”, che vuole restare con la Gran Bretagna, si rifiuta di collaborare. In Scozia il partito nazionalista Snp, che chiede un secondo referendum per l’indipendenza, si è riconfermato vittorioso, ma non ci sono segni che questa regione si separerà dal Regno Unito. La maggioranza degli scozzesi è contraria a questa ipotesi e l’economia di questa regione verrebbe danneggiata”.