La Comunità di Sant’Egidio lancia un appello per una nuova raccolta straordinaria di medicinali da inviare alla popolazione ucraina e, in particolare, ai soggetti più fragili, che dall’inizio della guerra sono a rischio per la carenza di forniture sanitarie.
Sin dall’inizio del conflitto, Sant’Egidio si è impegnato a rifornire di farmaci e altro materiale una vasta rete di centri sanitari, amministrazioni comunali, associazioni di volontariato e ospedali in molte città dell’Ucraina, soprattutto nelle regioni orientali e meridionali del paese, le più colpite dall’azione bellica.
Una particolare attenzione è stata rivolta alle necessità dei centri di nefrologia e dialisi di Kiev, Char’kiv, Poltava, Chernihiv, Nikoalev, Leopoli. Circa un centinaio di malati dializzati sono stati fatti espatriare e sono attualmente ospiti della Comunità in diverse città italiane ed europee. A fine aprile è stato consegnato a Leopoli un importante carico di farmaci essenziali che permetterà agli ospedali delle regioni di Kiev e di Char’kiv di soddisfare per tre mesi il loro fabbisogno. Il ministero della Sanità ucraino ha ringraziato la Comunità “per il suo sostegno in tempi così difficili”: “Apprezziamo particolarmente la vostra cooperazione e la vostra solidarietà”.
La carenza di farmaci di cui già soffriva la popolazione si è aggravata drammaticamente con la guerra: a chi è ferito nel corso di bombardamenti o combattimenti, si aggiungono tutti coloro che non possono curare fragilità pregresse, per mancanza di medicinali e strutture funzionanti. Sono aiuti che salvano vite, una risposta concreta alla guerra. Per questo Sant’Egidio, all’interno del suo più vasto intervento umanitario a favore dell’Ucraina, lancia un appello per una nuova raccolta straordinaria di medicinali e presidi sanitari a cui si può aderire visitando il sito www.santegidio.org.