E’ durato circa mezz’ora il colloquio privato tra il Papa e il presidente della Confederazione Elvetica, Ignazio Cassis, che si è successivamente incontrato con mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato – riferisce la Sala Stampa della Santa Sede – si è ricordato il generoso servizio della Guardia Svizzera Pontificia, nel giorno del giuramento delle nuove reclute. Ci si è quindi soffermati sulle buone relazioni bilaterali esistenti, rilevando con soddisfazione che il trasferimento a Roma dell’Ambasciata svizzera presso la Santa Sede è segno della volontà di intensificare i contatti reciproci per favorire la collaborazione in settori di comune interesse, specialmente nell’ambito della promozione della giustizia e della pace”. “Nel prosieguo dei colloqui – si legge ancora nel comunicato – si è fatto riferimento alla guerra in corso in Ucraina e alle sue ripercussioni in Europa, con particolare attenzione alla situazione dei profughi e dei rifugiati ucraini bisognosi di assistenza umanitaria”. Il Papa ha donato al presidente svizzero una medaglia in bronzo che ricorda le parole del profeta Isaia al capitolo 23: “Il deserto diventerà un giardino”, oltre ai consueti volumi dei documenti papali, al Messaggio per la Pace di quest’anno, al documento sulla Fratellanza umana e al libro sulla “Statio Orbis” del 27 marzo 2020, a cura della Lev. Il presidente Cassis ha donato al Santo Padre la riproduzione di una porzione del Bourbaki Panorama di Lucerna. A quanto si apprende, Papa Francesco è arrivato a questa udienza, come a tutte le altre udienze odierne, con la sedia a rotelle.