“Approfitto di questo momento per ringraziarlo pubblicamente di avermi dispensato dal rispetto del segreto, consentendomi così da poter parlare liberamente e difendermi con totale trasparenza”. Lo ha detto il card. Angelo Becciu, nella dichiarazione spontanea rilasciata durante la quattordicesima udienza del processo in corso in Vaticano per la vicenda legata agli investimenti finanziari della segreteria di Stato a Londra, dando la sua versione del “rapporto di conoscenza” con Cecilia Marogna, “dopo quasi due anni di silenzio, serbato nel più profondo rispetto per il Tribunale ed in attesa di questo momento di chiarimento”. “Devo qui ed ora esprimere una forte e vibrata indignazione per come questo rapporto è stato distorto con illazioni offensive, di infima natura, lesive — anche — della mia dignità sacerdotale”, la denuncia del porporato: “Credo che questo atteggiamento tradisca altresì una scarsa considerazione nei confronti della donna in generale, e mi sento obbligato a chiedermi se un simile trattamento sarebbe stato riservato ad un uomo”. Dopo questa premessa, Becciu ha affermato di aver conosciuto Marogna “nel 2016, quando la stessa mi richiese un colloquio. Ne apprezzai da subito la competenza in materia di geopolitica e di intelligence”. “La signora si propose per una collaborazione professionale con la Segreteria di Stato su queste materie di sua elezione”, ha proseguito il cardinale: “Preciso che non la intesi come richiesta di impiego ma come semplice offerta di collaborazione esterna. Per tale ragione la inviai dal Comandante della Gendarmeria, dott. Giani, il quale la ricevette. Lo stesso, poi, m’informò di aver tratto dall’incontro una buona impressione, ma che non vi era possibilità, nell’immediato, di accogliere la sua proposta”. “Ebbi modo di coltivare questa conoscenza in successivi incontri, che avevano sempre ad oggetto questioni geopolitiche e di sicurezza internazionale”, ha reso noto inoltre il porporato: “Fu grazie a queste occasioni d’incontro che approfondii il grado di competenza tecnica della signora. Il credito fiduciario nei suoi confronti e l’apprezzamento in merito alle sue competenze aumentarono nel tempo. Non ultimo, contribuirono certamente ad accrescere tale affidamento fiduciario una serie di incontri ad alto livello istituzionale promossi proprio dalla signora Marogna, che la stessa patrocinò, partecipandovi a propria volta, nei quali potei ulteriormente misurare la sua competenza, anche desumendola da queste qualificate conoscenze professionali”.