In occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, ha partecipato questa mattina all’incontro dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pedopornografia minorile. Il segretario era accompagnato da mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori; mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e vice presidente della Cei, ha preso parte in collegamento. L’Osservatorio, che oggi ha approvato il Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale minorile, era riunito in seduta plenaria alla presenza della ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.
“La nostra partecipazione a questo tavolo per parlare insieme di prevenzione degli abusi è una pagina nuova che si apre nella prospettiva di un cammino consapevole in sinergia, volto a costruire una comunità educante e sicura”, ha detto mons. Russo introducendo il suo intervento.
L’Osservatorio, istituito presso il dipartimento per le politiche della famiglia, è presieduto dal capo del Dipartimento, Ilaria Antonini, e si compone di rappresentanti designati dall’Autorità politica con delega alla famiglia e alle pari opportunità, di rappresentanti delle amministrazioni centrali, delle forze dell’ordine e delle associazioni nazionali operanti nel settore. Partecipano, inoltre, ai lavori dell’Organismo, in qualità di invitati permanenti, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e la Conferenza episcopale italiana.
“Alla Chiesa che è in Italia – ha affermato il segretario generale della Cei – stanno a cuore la sicurezza e la salvaguardia dei piccoli e dei vulnerabili. Ci adoperiamo ad ogni livello per una responsabilizzazione attiva, avviando una serie di misure, di prassi e di attività formative, volte a contrastare possibili abusi in ambito ecclesiastico. Dopo l’istituzione del Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, in questi tre anni si è costruita una rete territoriale articolata: per ogni regione ecclesiastica vi è un vescovo incaricato della tutela affiancato da un coordinatore regionale e in tutte le 226 diocesi italiane è istituito un Servizio diocesano per la tutela dei minori con un referente e un’equipe di esperti. Inoltre, ci sono 157 diocesi (70%) in cui sono attivi 98 Centri di ascolto per l’accoglienza e la raccolta di eventuali segnalazioni, che operano a livello diocesano o interdiocesano”.
“Auspichiamo – ha concluso mons. Russo – che questo comune cammino di accompagnamento e formazione non si limiti alla sola supervisione o alla fase iniziale, ma si consolidi come esperienza formativa permanente”.