Domani, giovedì 5 maggio, ricorre la festa di Sant’Irene, patrona della città di Altamura e della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. Nel giorno di festa per l’intera comunità diocesana, alle messe mattutine delle 8.30, delle 10 e delle 11.30 (in programma nella cattedrale Santa Maria Assunta di Altamura), seguirà la celebrazione eucaristica delle 19, presieduta da mons. Giovanni Ricchiuti, con mons. Paul Emil Tscherrig, nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino. A partire dalle 20.30, ritorna – dopo due anni di stop causa pandemia – la processione per le vie della città con l’immagine della Santa. Il corteo vedrà la partecipazione, tra gli altri, del vescovo, del capitolo della cattedrale, del clero, di autorità civili e militari, di confraternite, di associazioni e movimenti ecclesiali.
L’origine storica dell’elevazione di Sant’Irene a protettrice di Altamura fa fede a una leggenda secondo cui, Altamura, essendo particolarmente esposta alle intemperie atmosferiche con caduta di fulmini causa la sua elevata posizione a ridosso delle Murge, ai primi del ‘700 sentì il bisogno di ricorrere a questa Vergine e Martire proclamandola Patrona secondaria della città.
Intanto nel 1726 i fulmini caddero con più frequenza e con rilevanti danni alla Cattedrale, alle case della città e del contado, nonché con la morte di persone e di animali. Il ricorso alla preghiera per implorare la clemenza divina ad intercessione di Sant’Irene riuscì a far cessare il terribile flagello. Allora tutti i cittadini, concordemente e grati, stabilirono di ricordare questo avvenimento ogni anno il 4 maggio (vigilia della festa) con la celebrazione di una messa votiva in onore della Santa nella Cappella di San Giuseppe, dal 1638 Patrono Principale di Altamura. Si fece dipingere l’immagine della Santa e la si collocò in alto dentro la prospettiva dell’altare.