“C’è un valore non solo pastorale, ma anche politico delle famiglie”. Ne è convinto Gianluigi De Palo, che insieme a sua moglie, Anna Chiara Gambini, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’incontro mondiale delle famiglie, in sala stampa vaticana. “Nelle parrocchie abbiamo trovato testimonianze molto belle”, hanno raccontato i coniugi, in qualità di rappresentanti della pastorale familiare della diocesi di Roma: “Storie di ordinaria straordinarietà. Le famiglie sono veramente la risorsa inesauribile della nostra città e del nostro Paese perché silenziosamente risolvono problemi, creano legami, fanno da ammortizzatori sociali, generano ricchezza e futuro. Il Santo Padre lo ha detto molte volte: l’Amoris Laetitia è sì un’esortazione apostolica, ma di fatto sono tutte le famiglie del mondo con le loro imperfezioni, con il loro profumo, con la loro caotica bellezza. Per questo è un onore vivere la Giornata Mondiale delle Famiglie in Italia e nella città di Roma”. Le famiglie romane potranno partecipare ai seguenti eventi: mercoledì 22, l’apertura dell’Incontro, il Festival delle Famiglie alle 18 in Aula Paolo VI; giovedì 23, il concerto a Palazzo Lateranense, la Casa del Vescovo di Roma; venerdì 24 gli incontri organizzati nelle parrocchie, per un momento di condivisione e festa tra le famiglie delegate e le famiglie romane; sabato 25, la Grande Messa in Piazza San Pietro, presieduta dal Santo Padre alle 17; domenica 26 l’Angelus in Piazza San Pietro, con il Mandato alle Famiglie. Per richiedere i biglietti di questi incontri è possibile scrivere a info@romefamily2022.com e saranno distribuiti attraverso le parrocchie. “È molto bello il fatto che siano stati eletti patroni del X Incontro mondiale delle famiglie due coniugi molto legati alla nostra città: i Beati Luigi e Maria Beltrame e Quattrocchi”, ha sottolineato De Palo: ”Due sposi a loro modo innovatori. Non solo perché sono la prima coppia di sposi a essere beatificata dalla Chiesa cattolica, il 21 ottobre del 2011 da san Giovanni Paolo II. Ma anche perché il loro impegno non si esaurì semplicemente nell’accogliere e nell’educare i figli. Furono dediti al servizio e al Bene Comune fin dall’inizio del loro matrimonio. Di fatto iniziarono la pastorale familiare a Roma, proponendo incontri e accompagnamento per fidanzati e sposi”.