Nasce “Casa Fratelli Tutti”, la Fondazione di partecipazione promossa dalla diocesi di Caserta per realizzare il processo di rigenerazione dell’area ex Macrico. L’atto costitutivo e lo statuto della neonata Fondazione sono stati sottoscritti stamattina davanti al notaio Alessandro De Donato, nell’episcopio di Caserta. La Chiesa diocesana ha voluto mettere nero su bianco quello che è l’impegno preso con i casertani: essere motore di una crescita in termini di qualità della vita cittadina. Un annuncio – quello dell’impegno per il Macrico e la città – lanciato da mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta, durante il Te Deum di fine anno 2021. La scelta del 31 maggio per la nascita della fondazione non è casuale: la Chiesa ricorda in questa giornata la visitazione della Beata Vergine Maria.
La denominazione della Fondazione, “Casa Fratelli Tutti”, riassume quello che è l’obiettivo del magistero episcopale di Lagnese. Da una parte la parola “casa” usata per ricordare l’etimologia del nome Caserta, “Casa Hirta”, intesa però come casa sul monte, chiamata ad essere luce, in un territorio segnato da tante oscurità sociali e ambientali. Dall’altra l’espressione “Fratelli Tutti”, con un esplicito riferimento alla terza enciclica di Papa Francesco.
“Casa Fratelli Tutti” sarà una fondazione di partecipazione, aperta cioè alla società civile, agli enti pubblici e privati, alle imprese, alle professioni, agli altri enti del Terzo Settore. Nasce dal dialogo e dalla collaborazione con l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, guidato da don Antonello Giannotti, proprietario dell’area ex Macrico e motore fondamentale di questa iniziativa. È a lui, in qualità di presidente dell’Istituto, che la Fondazione, oggi stesso, ha presentato la richiesta per l’acquisto del diritto di superficie dell’area. La diocesi di Caserta che, in qualità di ente fondatore, ha messo a disposizione i primi fondi per costituire il patrimonio dell’ente, auspica che presto possano affiancarsi ad essa nuovi membri “partecipanti” e “sostenitori”, che potranno contribuire ad alimentare il fondo di gestione e avranno nello stesso tempo titolo per esprimersi quando la Fondazione sarà chiamata ad assumere decisioni strategiche e fare importanti scelte operative.
Mons. Lagnese ha nominato i componenti del primo Consiglio di amministrazione che, nella sua prima riunione, su proposta del vescovo, ha nominato anche i primi componenti del Comitato scientifico, organo consultivo che secondo lo statuto avrà il compito di curare i profili etici scientifici e di ricerca in ordine all’attività della Fondazione. Sono state chiamate a farne parte persone in possesso di specifiche competenze sapienziali e scientifiche, scelte in ambito nazionale e locale coinvolgendo anche le realtà più rappresentative che in questi anni si sono battute perché l’ex Macrico fosse aperto alla città come parco urbano.