“Lo Spirito Santo è stato sempre all’opera nella storia dell’umanità, a cominciare dalla creazione, e il suo irrompere è condizione dell’avvento della comunione piena tra Dio e il suo popolo”. È questo uno dei passaggi dell’articolata relazione tenuta dal card. Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, sul tema “Con l’unzione, mandati dallo Spirito” (cf Is 61, 1ss), con cui ieri si è conclusa la 44ª Convocazione nazionale giubilare dei 1.600 cenacoli, gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo. Promosso in stile sinodale, con il coinvolgimento in totale, su base regionale, di 13mila partecipanti dislocati in 34 sedi locali in Italia, Germania e Svizzera, l’evento ha preso il via il 27 maggio con la Veglia mariana, seguita poi, nella giornata di sabato, dalla “Festa dell’Appartenenza a Gesù nel Giubileo d’Oro del Rinnovamento”. Dal luogo centrale di Sacrofano, seguita in diretta streaming, la riflessione di Ladaria, con precisi rimandi a brani tratti dall’Antico e Nuovo Testamento, ha posto in luce come “la Chiesa è vivificata dalla presenza dello Spirito e comprendere la sua identità significa comprendere l’identità della comunità cristiana. A voi – ha affermato inoltre il porporato, a pochi giorni dalla festività di Pentecoste – il compito di coltivare l’azione dello Spirito che, anche attraverso i carismi, istituisce la Chiesa nella sua funzione spiritale e sociale, rigenerando sia il singolo individuo, sia i rapporti interpersonali. La Chiesa, ‘vigna’ e ‘piantagione’ del Signore, radunata dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è animata da una profonda relazione tra doni gerarchici e carismatici, che coinvolge tutta la comunità alla missione evangelizzatrice. Nel nostro complesso e tormentato mondo contemporaneo, in modo particolare, il RnS è chiamato allora ad accentuare la dimensione carismatica nella missione della Chiesa, nel servizio disponibile alle esigenze della più grande realtà ecclesiale, e a mantenersi fedele nei confronti dell’annuncio di fede trasmesso dalle prime comunità cristiane, grazie all’azione dello Spirito Santo: un’azione da rendere presente con la lode e il ringraziamento. In questo momento storico – ha poi aggiunto – l’invito a ad essere ‘Chiesa in uscita’ è possibile tramite questa opera dello Spirito e tramite i suoi numerosi carismi, capaci di risvegliare la vita di fede in Cristo. Far parte della ‘Piantagione del Signore’ vuol dire fare esperienza profonda di un cammino esodale fuori da noi stessi verso la santità; un percorso entusiasmante che vede coinvolti tutti coloro che si lasciano formare dallo Spirito di Dio. Invocandolo, impegniamoci dunque nella comunione, con la certezza che lo Spirito stesso, anima della Chiesa, è imprevedibile e travalica anche le nostre personali incapacità”.